Assessora con delega a: AGENDA DIGITALE E AI SERVIZI CIVICI E GENERALI, ALLA TRASPARENZA, ALLA PARTECIPAZIONE E ALLA COLLABORAZIONE TRA LE COMUNITA’
Deve interessarsi di: Affari generali; Affari legali; Servizi demografici e istituzionali; Innovazione tecnologica, agenda digitale e razionalizzazione dei processi amministrativi; Urp e comunicazione - Trasparenza e privacy; Partecipazione e Patti di collaborazione; Toponomastica; Comunità energetiche; Politiche per il benessere degli animali, lotta al randagismo e gestione del canile.
Voto 2024: 1
L’anno scorso, le avevo dato 1, perché mio padre diceva che «…due voti non si dovrebbero mai dare: zero e dieci… perché nessuno è davvero così pessimo da meritare zero e nessuno è così perfetto da meritare dieci…». Mio padre, però, non conosceva Pina Ciammariconi, pur avendo nei sui ultimi anni vissuto a Teramo, ma prima che le bislacche teorie penstastellate, miscelando dosi massicce di populismo e antipolitica, ci regalassero l’emozione di vedere un Di Maio ministro e una Ciammariconi assessora. La fuga degli “eletti” grillini negli altri partiti, quando le cose per il Movimento si sono fatte complicate, in fondo la dice lunga sulla qualità del materiale umano offerto alla guida del Paese. Ma torniamo a Teramo e, in particolare, all’assessora Pina Ciammariconi, che io considero, in assoluto, la persona più sbagliata al posto sbagliato che abbia mai avuto modo di vedere nell’ultimo quarantennio di storia locale. Dell’ultimo anno di Pina Ciammariconi, poi, non ricordo un intervento qualificante, una proposta interessante, un’azione importante. Un lampo di esistenza politica. Deve la sua sopravvivenza in Giunta, anche nel momento del rimpasto che ha visto la “cacciata” di Ilaria De Sanctis e Valdo Di Bonaventura, sicuramente molto più utili e capaci di lei, solo al fatto che - come molti (quorum ego) pensano - il Sindaco voglia candidarsi al Parlamento, nel 2027, perché altrimenti la presenza dell’assessora pentastellata è utile in Giunta quanto quella di un parroco in una moschea. Il problema è che D’Alberto, ma solo lui, crede ancora nell’esistenza di quel campo largo che, con una certa enfasi, si vuole “vincente” a Teramo, ma al quale la lista cinque stelle ha contribuito solo perché la civica dell’ex assessore Verna non ha preso un solo voto in più, altrimenti l’attuale assessora guarderebbe i Consigli Comunali in streaming, e non dall’ultima poltrona laterale del banco della Giunta. Fuor di battuta, davvero nessuno sembra in grado di dire quale sia stato, quale sia e quale sarà l’apporto politico / istituzionale della Ciammariconi, della quale è degna di memoria una sola pubblica esternazione, quella relativa allo sterminio dei cinghiali… che come si intuirà è assolutamente in linea con quel benessere animale che figura tra le sue deleghe. Anzi: no, c’è un altro momento degno di memoria, quello della passerella elettorale di “Giuseppi” Conte in via Balzarini, con relativa promessa di impegno e soluzione “parlamentare” del problema. Come sia andata a finire, lo sapete…
ADAMO