Assessore con delega a: RIVITALIZZAZIONE E ALLA RIGENERAZIONE ECONOMICA E CULTURALE DI TERAMO CITTÀ CAPOLUOGO
Deve interessarsi di: Politiche del commercio e di sviluppo dell’economia urbana Cultura, manifestazioni ed eventi; Promozione della vocazione turistica, enogastronomica e marketing territoriale; PUMS e Strategia urbana di revisione del sistema del traffico e della sosta.
Voto 2024 3
E’ l’assessore alla cultura che ha ucciso il Premio Teramo.
Già solo questo, basterebbe a giustificare il voto. Anzi: potrebbe giustificare tutta la pagella.
Eppure, ero partito con altre intenzioni, perché il Nostro, in un annuncio - una volta tanto identico e contrario ai soliti - aveva rivelato la più dolorosa (per lui) delle verità: la fine della stagione dei selfoni e dei concertoni. Schiacciato dalle logiche dello show-biz, Filipponi ha dovuto ammettere che quello appena vissuto è stato l’ultimo Natale Teramano con i big sul palco, e anche le prossime Nature indomite saranno diverse. Certo, avrei preferito che questa scelta non fosse imposta dai cachet impazziti degli artisti, ma dall’ammissione del palese fallimento di una strategia che, se anche riempie i social… uccide la città.
Se una rondine non fa Primavera, un concerto non fa “promozione” della città, né marketing territoriale, e siccome tutti i soldi spesi in questi anni di concertoni sono sempre usciti dal capitolo della “rivitalizzazione del Centro Storico”, era venuto il momento che il massimo ideatore di questa scellerata stagione prendesse atto del fallimento.
Che non è fallimento di pubblico (come invece lo erano state le “Virtù estive”, fortunatamente non riproposte), perché la piazza è stata quasi sempre piena, ma è fallimento di risultati, perché il Centro non si è affatto rivitalizzato, anzi.
E’ morto.
E poi, Filipponi sa benissimo che, quest’estate, secondo accordi, tornerà la stagione dei concerti allo Stadio, che saranno, per location e numeri, quelli sì veri eventi, quindi non ha senso competere con il palco in piazza.
Ma c’è di più.
Filipponi è l’assessore al teatro, quello «Che a dicembre faremo al Parco della Scienza»… siamo a gennaio e l’annuncio, come sempre, s’è sciolto sotto le luminarie natalizie (quelle che abbiamo comprato, perché a noi piace rimettere ogni anno le stesse, mica come quei Comuni bislacchi che - pensa un po’ - ogni anno le cambiano).
Filipponi è anche l’assessore al Pums, scoglio contro il quale è stato mandato ad infrangersi, lasciato solo come mai altri prima.
Non s’è tirato indietro, e questo è un suo merito, ma la città coi parcheggi a pagamento costosissimi e le multe odiose per i ritardi, è una città respingente.
Altro che rivitalizzare il Centro Storico.
Se fosse vero che, come pensano in molti, Filipponi studi per essere l’erede naturale di D’Alberto, quale prossimo candidato Sindaco, provo ad interpretare la distanza che, in più occasioni, si è avvertita tra i due, quale possibile tentativo di costruire una parvenza di futura discontinuità… ma lo scenario mi intristisce comunque.
Poi, però, sui social rifioriscono i selfie in doppia col cantante di turno e il pollice alzato e allora la tristezza raddoppia…
ADAMO