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LIBRIOSOoopps… ci siamo di nuovo dimenticati il Premio Teramo.
Nel più assoluto silenzio, nel più assoluto disinteresse, nella più totale affermazione della qualità vera, profonda, del sentire culturale della gianguideria… l’appena riconfermata “Città che legge” si è ri-dimenticata il Premio Teramo.
Per il secondo anno consecutivo.
Nel 2023, niente premio.
Nel 2024… niente Premio.
Niente bando (il sito è fermo a quello del 2021/2022), niente partecipanti e niente cerimonia conclusiva, con tanto di passerella gianguidesca con sfoggio di grande amore per la cultura. Quarantasei edizioni, di quella che lo stesso sito definisce “…una delle manifestazioni letterarie più longeve e prestigiose del panorama culturale italiano…”, e poi nulla. 
Ultima premiazione: 28 novembre 2022.
Poi, più niente.
Eppure, i premi non mancano, visto che mentre dimenticano il Teramo, i gianguidici spendono più di centomila euro in due anni per finanziare l’inutile Premio Di Venanzo, con relativi selfie, ma del Premio Teramo… nessuna traccia. 
Niente di niente. 
Se ne sono dimenticati.
Cerco e ricerco, ma niente. _
Neanche una riga… sul sito non c’è il bando e sul web non trovo niente. 
Leggo una certa enfasi nell’annuncio, tre anni fa, della nomina della nuova giuria e, soprattutto, del nuovo presidente, Simone Gambacorta… ma da due anni, il Premio Teramo non c’è più.
Se ne sono dimenticati… 
Vabbè, succede.
Capita, quando un’amministrazione è chiamata a gestire una materia della quale non ha conoscenza… come i libri, in questo caso. 
Anche a me succede di non ricordare le date del campionato mondiale di badminton…
Ognuno, in fondo, dimentica ciò che non ama.
Eppure, solo pochi giorni fa, con la solita enfasi annunciona, Sindaco D’Alberto e Assessore alla cultura  Filipponi, si autocelebravano, perché Teramo ha confermato il titolo di “Città che legge” anche per il triennio 2024-2026.
“Un riconoscimento importante, che premia le attività di promozione della lettura messe in campo dal Comune di Teramo…”.
Attività di promozione, tipo la scomparsa del Premio Teramo.
L’assessore, nel compiacersi, diceva: “Mettere in campo politiche di promozione della lettura vuol dire mettere in campo politiche per lo sviluppo culturale, economico e sociale del territorio ed è nostra intenzione proseguire su questa strada…”.
Vogliono continuare così… praticamente è una minaccia…
Sua gianguidità sottolineava invece: “Come Amministrazione comunale abbiamo sempre creduto che la promozione della Cultura passi per la messa a sistema di interventi materiali e immateriali e di attività che coinvolgano la cittadinanza e  favoriscano la crescita sociale della comunità …Il riconoscimento di Teramo come “Città che legge” rappresenta dunque la conferma dell’impegno della nostra Amministrazione nella promozione della cultura e in particolare della lettura, che si inserisce in un ventaglio molto più ampio di attività, che vanno dalla valorizzazione del Premio Teramo …”.
Valorizzazione. Appunto.
ADAMO