Rintracciarlo, non fu facile. Nel 1992, Oliviero Toscani era già uno degli italiani più famosi al Mondo, perché con le sue foto, per le campagne della Benetton, aveva cambiato per sempre non solo la pubblicità, ma il modo stesso di fare comunicazione e, più in generale, l’idea “culturale” dell’immagine pubblicitaria o, se preferite, l’idea immaginaria della cultura pubblicitaria.
C’è un prima e un dopo Oliviero Toscani.
Succede solo quando si manifesta il genio.
Per me, che adoravo le sue provocazioni, Toscani era davvero un genio.
Nell’inventare un premio fotografico, che volevo dedicare alla fotografia provocatoria, e che volevo intitolare “Fotograffiando”, avevo pensato a lui e solo a lui, come presidente e giudice unico.
Ci vollero una decina di telefonate, ma riuscii a trovarlo, mentre stava lavorando in uno studio di Los Angeles.
Disse subito di sì: «Mi piace il titolo, non mettiamo limiti alla creatività… mandino quello che vogliono».
Gli chiesi un’idea per il manifesto, rispose senza esitazione: «Ti mando uno scatto originale della bimba col cordone ombelicale, che è una delle foto più censurate al Mondo…».
Da allora, quella foto, scattata col banco ottico in sala parto, incorniciata col doppio vetro perché è una diapositiva e va retroilluminata, mi accompagna sempre, in ogni mia redazione, con la sua dedica, che scrisse a Rimini, nell’albergo nel quale andai a trovarlo con le tantissime foto arrivate al concorso. Le stese tutte a terra, nella sala da ballo dell’hotel cinque stelle nel quale alloggiava, per l’inaugurazione di una mostra.
Scelse le prime tre… si complimentò per la qualità provocatoria delle foto, mi regalò una cartella di diapositive delle sue foto usate per le pubblicità della Benetton, ma senza logo aziendale e poi mi disse: «Inventati qualcosa per lanciare la premiazione…».
Ero stato provocato… a provocare, da uno dei più grandi provocatori al Mondo.
Meravigliosa sfida.
Ci pensai un po’ e poi, con la complicità del mio amico Roberto Pagano, che doveva curare la realizzazione del catalogo delle foro del premio, l’idea prese corpo: organizzare una mostra di Toscani a Teramo, nella quale coinvolsi Rizziero Di Sabatino, che mise a disposizione la sua galleria.
A questo punto, penserete: che c’è di provocatorio in una mostra… già vista in mezzo Mondo?
Di provocatorio, c’era il fatto che la mostra esponeva anche i manifesti pubblicitari di Toscani… io decisi di esporli tutti, tranne uno.
Uno, mi serviva.
Chiesi al Comune di poter affiggere, al balcone degli uffici di piazza Martiri, il manifesto di una mostra d’arte.
Il Comune autorizzò… e su quella ringhiera esposi il manifesto della suora che bacia il prete.
Proprio davanti al Vescovado.
Apriti cielo (nel vero senso della parola)!
Fu il caos.
E la Dc s’incazzò.
Il capogruppo, Paolo Albi, scrisse una lettera ufficiale e chiese al Sindaco di far rimuovere quel manifesto
:
«…ti esprimo il più profondo disappunto e la grande amarezza del Gruppo della Democrazia Cristiana per l’episodio dell'affissione di un manifesto del noto fotografo Oliviero Toscani sul Palazzo degli Uffici Comunali in Piazza Martiri della Libertà proprio di fronte finestre del Palazzo Vescovile. Consideriamo la mostra del Toscani, realizzata presso una nota Galleria d’Arte dalla città un’iniziativa di buon livello, che certamente porta lustro a Teramo. Devo pero dirti che il singolo aspetto dell’affissione in piazza Martiri assume un che di provocatorio che, pur se nelle intenzioni degli organizzatori è provocazione di puro carattere artistico, non può essere avvallato o, addirittura patrocinato da un’amministrazione comunale».
Dunque, quel manifesto andava rimosso.
Un cronista locale andò a chiedere al Vescovo cosa ne pensasse, Monsignor Antonio Nuzzi non invocò una crociata, ma si intuiva che quel manifestpo “sacrilego” davanti alle sue finestre, non era un orizzonte piacevole.
Durante l’intervista, venne scattata una foto che è lo specchio fedele di quell’attimo irripetibile.
La mandai ad Oliviero Toscani, che commentò: «Sei anche più folle di me».
Non riesco ad immaginare complimento più bello.
Ciao Oliviero, da oggi il Mondo è un po' meno interessante.
ANTONIO D'AMORE