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Azionete
Credo, anzi: non credo, sono sicuro che il fatto che l’unico parlamentare della provincia di Teramo sia Giulio Cesare Sottanelli, rappresenti il momento politicamente meno glorioso (per non dire più inglorioso) di tutta la storia repubblicana teramana. 

Dal punto di vista prettamente politico, Sottanelli è infatti tra le espressioni più pure di quella latitanza ideologica, di quella inconsistenza propositiva, che ha generato l’infinita pochezza di quel trasformismo del Terzo Millennio che, in Azione, si sublima fino a farsi arte.
Del galleggiamento, certo, ma pur sempre arte.
Certo, so benissimo quanto invocare quella che fu la tessitura abile di Depetris sia un insulto ad una fase storica particolare e molto italiana certo, ma almeno popolata da personalità che restano gigantesche nel vissuto di questa Nazione.
A noi, invece, a noi teramani, che colpevolmente non abbiamo saputo difendere i confini del nostro collegio elettorale (e di questo considero colpevole anche e soprattutto sua Gianguidità), oggi tocca identificare la nostra esistenza politica in un solo parlamentare, che deve - absit iniuria verbis - ad un fortunato incastro del destino la sua seconda elezione.

Un parlamentare che, in una giornata di straordinaria importanza quale quella della presentazione di Living Gran Sasso nella sala monumentale di Palazzo Chigi, non c’era.
C’erano 22 Sindaci, in gran parte della nostra provincia, cioè dello stesso territorio che Sottanelli dovrebbe rappresentare, ma lui no.
Lui non c’era.
E lo posso affermare con ampia documentazione probatoria, a cominciare dal fatto che sulla sedia col suo nome, in prima fila, mi sono seduto io, per documentare una giornata per certi versi storica, per le nostre aree interne. 

Sottanelli, non c’era.

C’erano altri parlamentari: Etel Sigismondi, Guido Liris, Guerino Testa, cioè tre onorevoli abruzzesi, ma non c’era Sottanelli.
C’erano cioè gli eletti al Parlamento che appartengono a partiti di governo e che hanno, ovviamente, incarichi e impegni ben diversi da quelli che può avere l’eletto di un partito, come Azione, in perenne crisi di identità.

Eppure, Sottanelli non c’era. 

Perché? 
Semplice: se n’era dimenticato.

In fondo, dai, può succedere.

A chi di noi non è successo, almeno una volta nella vita di essere eletto in Parlamento, in rappresentanza di un territorio, e poi cannare clamorosamente una vetrina importantissima per quel territorio?

Eppure, se n’è dimenticato.

E prima che, magari, senta l’impulso di tentare di smentire questa “assenza per dimenticanza”, sappia il nostro Onorevole Giulio Cesare Sottanelli che ero a pochissimi centimetri dal Sindaco al quale ha candidamente confessato il motivo di quella sedia vuota.

Ovviamente, io non so quali impegni abbiano distolto l’onorevole, al punto di impedirgli di partecipare, ma immagino che fosse tutto preso a vergare qualche altro comunicato dall’altissimo valore politico, come quello col quale, qualche giorno fa, ha sollevato il caso delle spese per la comunicazione della TeAm, attaccando anche la nostra testata - senza ovviamente informarsi - per un investimento che la Teramo Ambiente ha deciso di approvare utilizzando i fondi del progetto Pnrr del biodigestore, destinati proprio e solo alla diffusione del progetto.

Uno sdegno che Sottanelli non ha mostrato, un anno fa, quando la stessa TeAm investì pubblicitariamente su una testata che non gli nega mai ampio spazio, né su un’emittente locale usa ad offrirgli il microfono.
Né mi è sembrato di leggere, nelle ultime ore, un comunicato dello stesso Sottanelli sul fatto che, sempre la TeAm, abbia affidato un incarico triennale da 45mila euro ad un comunicatore che, evidentemente, incontra le simpatie del Parlamentare teramano.
Nomina sfuggita anche agli improvvidi editorialisti e ai messaggiatori seriali ai consiglieri comunali.

Eppure, quando abbiamo segnalato la cosa all'onorevole, ha detto che se ne sarebbe interessato.

Se ne sarà dimenticato.
ADAMO