Oggi darò i numeri. Ve lo dico subito, così vi preparate.
E vi conviene prepararvi per bene, perché alla fine scoprirete che questi numeri sono soldi.
Soldi nostri, per la precisione.
Soldi che, nella peggiore delle ipotesi, dovremo pagare di tasca nostra.
Già, la peggiore delle ipotesi, mai come in questo caso è giusto parlarne, perché le ipotesi sono davvero due: una migliore e una peggiore, con una intermedia che scoprirete leggendomi.
Adesso basta, con le parole, avevo detto che avrei dato i numeri, quindi passo ai numeri.
Prima, però, devo ricordarvi lo scenario: parliamo, come avrete capito dal titolo, del Bonolis, lo Stadio che il Comune di Teramo, con una certa - a mio avviso ingiustificata - enfasi si è “ripreso” sciogliendo la convenzione col vecchio gestore, Franco Iachini.
Tutto è stato fatto, ricorderete, per dividere le due gestioni, quella “commerciale” e quella “sportiva”, e metterle a gara entrambe. Per sciogliere la convenzione, il Comune ha speso 4.350.000 euro più interessi quindi circa cinque milioni, anzi 5.307.000.
Tutto chiaro?
Adesso, i numeri.
La parte commerciale va a gara a 263mila euro per sei anni + sei, ma a questi si aggiungono i 151.483 derivanti dai contratti di affitto attivo già stipulati (Decathlon, Linkem, Inwit, Iliad, Vodafone) ai quali il Comune è subentrato al momento della risoluzione della Concessione, e i 77 mila che la Soleia dovrebbe pagare ogni anno per la gestione estiva dell’impianto, per concerti ed eventi non sportivi.
Facciamo due conti.
Gestione commerciale: la gara sta partendo, in dieci anni il Comune dovrebbe incassare 2.630.000 euro dal gestore commerclale, 1.510.000 dagli affitti già in essere e 770.000 euro per gli eventi estivi. Fanno 4.910.000, non vi tedio con i conti dell’Iva (che comunque c’è), ma è chiaro che l’operazione si chiude a zero, cioè il Comune incassa i 5 milioni pagati per riprendersi lo stadio.
Gestione sportiva: il bando è (quasi) pronto, e prevede un affidamento per dieci anni con un canone annuo di gestione che si aggira sui 300.000 euro, 100 mila dei quali potranno essere richiesti (come importo massimo) dal nuovo gestore alla Teramo calcio, Quindi, il Comune incasserà dal nuovo gestore più di 3 milioni in dieci anni, che servono a coprire i costi dello Stadio.
E adesso, facciamo le ipotesi.
IPOTESI MIGLIORE: Il Comune trova sia un gestore commerciale diverso dalla Soleia, sia un gestore sportivo, spende 5 milioni in dieci anni e ne incassa 8. Significa che tutta l’operazione Bonolis, in dieci anni, si chiuderà a zero, con la Teramo Calcio che giocherà spendendo circa 100mila euro l’anno.
IPOTESI INTERMEDIA: Il Comune non trova un gestore commerciale, ma subentra la Soleia nella gestione della parte commerciale, che paga i 263.000 euro annui più i 77mila degli eventi estivi; e non trova un gestore sportivo, quindi “scarica” sulla squadra di calcio che utilizza lo stadio i costi dell’impiantp. Significa che tutta l’operazione Bonolis, in dieci anni, si chiuderà quasi a zero, ma la Teramo calcio dovrà pagare oltre 250mila euro l’anno.
IPOTESI PEGGIORE: Il Comune non trova un gestore commerciale e la Soleia non subentra, visto che sono saltati tutti i tempi previsti nell’accordo e il Comune non ha bandito la gara commerciale entro 90 giorni, cioè entro fine dicembre 2024), quindi non è obbligata alla gestione; e non trova neanche un gestore sportivo, ma la squadra, che non può farsi carico di una spesa (come quella attuale) da 25mila euro al mese, decide di giocare altrove. Significa che tutta l’operazione Bonolis, in dieci anni, porterà nelle casse del Comune solo i canoni degli affitti già in essere, quindi 1milione e mezzo, a fronte di una spesa di 5 milioni per la convenzione sciolta e 3 per la gestione diretta della parte sportiva. Cioè una perdita di 6.500.000.
Secondo voi come andrà a finire?
ADAMO