• FESTA AGRICOLA
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OpestPensando forse che la cosa mi interessi, l’algoritmo di Instagram, che sa essere anche perfidamente bislacco, mi propone una foto che mi spinge al commento. È la foto di due signori incravattati, con flûte spumantizzata in mano, che si offrono soddisfatti all’obiettivo del fotografo. Anche se sembrano il cugino di Macerata e lo zio di Frosinone, colti al matrimonio nell’appagante momento dell’aperitivo, i due sono in realtà deputati della Repubblica. Anzi: sono il 20% dell’intera rappresentanza parlamentare di Azione, partito che nelle cene del Gruppo occupa meno spazio degli scapoli, dopo la partita di calcetto vinta contro gli ammogliati. 
Il signore barbuto a sinistra è infatti tal Fabrizio Benzoni, rappresentante del popolo bresciano, mentre il signore a destra è Giulio Cesare Sottanelli, ovvero l’unico rappresentante in Parlamento del popolo teramano. 
Non conosco l’onorevole Benzoni, ma conosco Sottanelli, tanto da poter considerare questo il momento meno felice dell’intera storia della rappresentanza parlamentare teramana.
Ma torniamo allo spumante.
Perché quando viene il momento dello “sboccing like no tomorrow”, vuol dire che c’è qualcosa da festeggiare. 
È anche stavolta è così.
Che cosa si festeggia?
Dai, è facile, la foto parla da sola: si festeggia Amadori, che lancia una nuova linea di prodotti. 
E questo merita il brindisi della corposa rappresentanza di Azione?
La risposta, ce la offre proprio Sottanelli, nel post che accompagna questa foto : “Una realtà fondamentale per la Provincia di Teramo, l’Abruzzo e l’Italia intera, dove qualità, lavoro e innovazione si intrecciano in ogni fase della produzione. Valorizzare il Made in Italy significa sostenere territori, imprese e persone che ogni giorno fanno grande il nostro Paese”.
Parole che sono un vero e proprio florilegio di luoghi comuni, una carriolata di frasi fatte, un trionfo della scontatezza, un’esaltazione della banalità, che l’unico parlamentare teramano travasa sui suoi profili con l’evidente soddisfazione di sentirsi al posto giusto nel momento giusto. 
In fondo, è uomo dai gusti semplici.
Dategli un luogo sobrio come  il Salone degli Arazzi di Palazzo Piacentini (dalle parti di via Veneto), una flûte di ottimo spumante italiano, un pannellone sponsorizzato davanti al quale mettersi in posa e soprattutto la possibilità di consegnare alla storia un‘altra perla della sua saggezza politica, e lo farete felice.
Felice almeno quanto i 1600 operai abruzzesi  della galassia Amadori, che lavorano da anni come “avventizi”, cioè a tempo determinato con contratto agricolo, nella speranza che l’azienda che ha offerto lo spumante a Sottanelli voglia stabilizzarli. 1600 precari su 2450, in un’azienda alla quale  “dal 2018 ad oggi la Regione ha concesso contributi pari a circa 9,7 milioni di euro, e che quindi puó e deve fare di più per venire incontro alle esigenze di lavoratori e territorio”, come ricordava il consigliere regionale Sandro Mariani, poche settimane fa, mentre gli operai in sciopero manifestavano davanti allo stabilimento. 
Perché Mariani c’era.
Sottanelli, no.
E c’era anche un altro consigliere regionale, Dino Pepe.
Sottanelli no, non c’era.
Eppure, quella era la stessa “…realtà fondamentale per la Provincia di Teramo, l’Abruzzo e l’Italia intera…”,  e quelli che protestavano per il contratto di lavoro, erano proprio i dipendenti di un’azienda “….dove qualità, lavoro e innovazione si intrecciano in ogni fase della produzione….”.  
Eppure, a Mosciano Sottanelli non c’era. 
Di sicuro, sarà stato impegnato in qualcosa di più grande e più importante, decisivo per le sorti del Paese, magari strategico per il futuro dell’Europa, ma a Mosciano non c’era.
Forse stava organizzando l’interessantissimo e attualissimo convegno che, sabato prossimo, Azione terrà al Teatro Comunale di Atri, dal titolo “Il nucleare nel mix energetico nazionale”. 
Convegno per il quale non si sarebbe potuto scegliere posto migliore, essendo notoriamente Atri la città nella quale il candidato sindaco di Azione ha rimediato una figuraccia ... atomica.
Seguirà buffet, con foto sottanelliana davanti al girotondo nucleare e flûte di pecorino spumantizzato.
Qualcuno porti la sciabola.
ADAMO
Opesto