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 IMG_7962.jpgTra tutti quelli della Settimana Enigmistica, uno dei giochi che amavo di più era “aguzzate la vista” (quello delle differenze da trovare, in due disegni apparentemente simili).
Nella mia personale classifica, veniva subito dopo “La pista cifrata” (quello coi puntini da unire) e “Che cosa apparirà” (quello con gli spazi da riempire), che poi erano l’uno vicino all’altro, nella pagina che mia madre saltava quasi senza guardarla. 

Appena riuscivo a mettere le mani sulla rivista che vanta innumerevoli tentativi di imitazione, il rito seguiva le sue regole: prima univo i puntini, poi coloravo gli spazi, poi… cercavo le differenze.

Mi piaceva trovare le differenze.

Questo frammento della memoria è riemerso mentre, navigando tra i social, ho incrociato la pagina instagram del consigliere regionale, ex vicesindaco gianguidico, ex candidato antigianguidico, ex unico candidato di sinistra capace di finire all’opposizione anche quando la sinistra vince, ex folgorato sulla via della gianguideria, Giovanni Cavallari detto Johnny. 

Su quella pagina, infatti, ho trovato le due foto che ho montato accoppiate a corollario di questo articolo, in una sorta di “aguzzate la vista” in chiave social.
Lo so, non sono identiche, semmai sono simili, come ambientazione, ma certo non sono identiche.
Eppure, credetemi, c’è da aguzzare la vista, e forse anche un po’ l’ingegno, perché in queste foto c’è molto da vedere.

Moltissimo.

A cominciare dalla data: la prima è del 20 aprile, una sbicchierata per auguri pasquali, in compagnia di parte del suo gruppo consiliare “Bella Teramo”. 

Se aguzzate la vista scorgerete un’assessora, che - guarda un po’ - non è nessuna delle due assessore bellateramane, cioè Alessandra Ferri e Miriam Tulli, ma è la pentastellata Pina Ciammariconi. Vabbè, si sa, a Pasqua siamo tutti più buoni… no, quello è Natale, a Pasqua si sta con chi vuoi, e se Johnny stava con la Ciammariconi, qualcosa politicamente voleva pur dire. Tanto più che l’assenza della Ferri quasi non fa notizia, visto che i suoi rapporti con il gruppo d’origine si sono logorati da tempo.

La seconda foto non è una sbicchierata, ma una pizzata di gruppo, allargata agli amici ma, anche se sono passati poco più di cinquanta giorni, qualcosa era già cambiato.

Se aguzzate la vista, infatti, scorgerete la presenza non di una, ma di due assessore, ovvero delle due bellateramane, compresa Alessandra Ferri, che sorride felice in un clima da banchetto per il ritorno del figliol prodigo.

La Ciammariconi non c’è e io, che sono per natura - e per esperienza - un interprete dei dettagli, sono quasi certo che la vicinanza di Cavallari ai cinque stelle sia inversamente proporzionale a quella dello stesso Cavallari ad Azione. E siccome nelle ultime settimane Johnny non ha fatto mistero delle sue simpatie rosetane - azionarie - sottanelliane, ecco che la distanza con i Cinque Stelle si è allargata.

Del resto, Cavallari sogna di continuare a far politica e, per farlo, magari correndo per un doppio mandato regionale o - addirittura - per un seggio in Parlamento, deve trovarsi un partito che lo candidi, perché non basta certo la lista civica di questa sua prima esperienza. Eppoi, particolare non trascurabile, sa di correre il rischio di trovarsi a correre, in Regione o al Parlamento, proprio contro Gianguido D’Alberto che, chiuso il suo secondo mandato, nutrirà ovvie e comprensibili aspirazioni. 

E adesso starete pensando: ma tutto questo lo si vede nelle due foto?

No, non tutto.

Per esempio, non si vede il fatto che poche ore dopo quella cena, in uno dei tanti confronti in Maggioranza, lo stesso Cavallari non solo non ha difeso la sua assessora Alessandra Ferri, rinnovando la richiesta di sostituirla e ribadendo la richiesta di un assessorato esterno per Sciamanna, ex candidato Bellateramano “premiato” dall’elettorato con 68 voti di preferenza, ma ha anche mostrato i primi segni di fastidio per il comportamento dell’altra sua assessora, Miriam Tulli.
Secondo i fedelissimi cavallariani, quelli che frequentato la pompieropoli pensionata dei tavolini del Capolinea, Johnny contesta una sorta di mancanza di riconoscenza da parte delle sue due donne in Giunta; secondo gli osservatori, invece, quella che il Nostro contesta è in realtà una capacità che le sue assessore hanno dimostrato una volta entrate nei loro uffici: pensano da sole. 

Attitudine inaccettabile per chi, come Johnny, vorrebbe avere un controllo assoluto sulle sue truppe, eliminando chi osa prendere l’iniziativa… al punto di arrivare a scaricare le sue assessore.

Adesso, se aguzzate l’ingegno, intuirete quanto tutto questo si rifletta sulla Giunta e sui propositi di rimpasto del Sindaco, che si trova a dover subire le costanti richieste, condite da qualche velata minaccia di spaccare la maggioranza, di Cavallari il quale, non pago di essere diventato consigliere regionale grazie al decisivo aiuto del Sindaco, e non pago di essere stato vicesindaco gianguidico pur essendosi candidato sindaco proprio contro D’Alberto adesso - a proposito di riconoscenza - continua ad agitare le acque, scaricando senza pietà le due assessore che lo rappresentano in Giunta.

Siamo solo all’inizio.

Aguzzate la vista.
ADAMO