Davanti al seggio improvvisato delle elezioni della Macroarea 2, c’era una signora che avrebbe voluto partecipare. Una di quelle persone che credono ancora che “pubblico” significhi “di tutti” e che aveva pensato addirittura di candidarsi, per portare un’idea, una voce, forse anche una piccola rivincita civica contro l’indifferenza che inghiotte i quartieri. Ma delle elezioni ha saputo per caso, in una chiacchiera sussurrata durante una processione: «Ah, ma lo sai che si vota per la Macroarea?», perché a lei nessuno le aveva detto nulla. Nessuna locandina, nessuna nota ufficiale, nessun segnale di vita da chi avrebbe dovuto promuovere la partecipazione. E qui sta il nodo. Perché a partecipare, alla fine, sono sempre gli stessi. Tutto il gioco della rappresentanza, nella Macroarea 2, sembra cucito su misura per un gruppetto di rappresentanti autonominati, sempre orbitanti intorno al solito centro di gravità: i “the Raiolas”. L’onnipresente Raffaele, instancabile partecipatore a ogni comitato (purché non disturbi il Sindaco); e il figlio Michele, consigliere comunale di maggioranza.
Ecco, qui voglio parlare di papà Raiola, quello che, con grande disinvoltura, ha cercato di rifilarci due verità non vere, la prima nella nostra intervista.
Ascoltatelo
Sentito?
NON È VERO!
Infatti, il Parroco Don Paolo scrive alla portavoce
«Buonasera gent.ma Dalila Curiazi, io come già dimostrato ampiamente e più volte, sono sempre disponibile a dare l’opportunità affinché si possano effettuare/svolgere incontri/eventi di interesse sociale per il bene della nostra Comunità e dei nostri Quartieri anche perché, quella della Promozione umana e sociale, è nella vocazione propria di ogni parrocchia e anche specifica del mio Ufficio diocesano “Problemi sociali e Lavoro, Giustizia e Pace e Custodia del Creato” di cui sono il Direttore. La nostra sala di Via Biancone, viene regolarmente utilizzata il sabato sera dalle ore 20:30 fino alle ore 22:30 circa per la Celebrazione Eucaristica delle comunità neocatecumenali. Dalle 23:00 del sabato e per tutta la giornata della domenica, quando non ci sono le giornate di “Convivenza di tale Cammino neocatecumenale” può essere disponibile ed utilizzata per altri scopi. Altrimenti si possono utilizzare i locali dell’Oratorio presente qui nel Complesso parrocchiale “IL RISORTO” in Via Giovanni XXIII snc, tranne questo fine settimana perché c’è la festa di iniziò anno catechistico ed è già prenotata. Tornando alla vostra richiesta, proprio in questi minuti mi è pervenuta copia del 24° verbale della commissione dei garanti (che Vi allego) assieme al messaggio del consigliere comunale sig. Corona che mi preavvisa di sue azioni in merito. Inoltre sono venute nel mio Ufficio ed in presenza di miei collaboratori, diverse persone ivi residenti, parrocchiani frequentanti e non, chiedendomi lumi circa ciò che sta succedendo e perchè non sia stato divulgato e pubblicizzato per i quartieri ed aggiungendo pure che io stesso sarei il promotore di questa “manovra non trasparente” visto che si fa proprio nella sala parrocchiale di Via Biancone. A fronte di tutto ciò, confrontandomi con il mio consiglio pastorale, non posso autorizzare, questa volta, l’uso della Sala per ovvie questioni di prudenza per tutti, che credo siano più che palesi e condivisibili. Una volta chiarita e pacificata la situazione in corso, non ci saranno problemi, (ripeto che da parte mia c’è sempre la piena disponibilità a contribuire per il bene e la crescita di tutti), ed avrete l’autorizzazione per l’uso o della Sala di Via Biancone o per una delle Sale del Complesso parrocchiale “IL RISORTO” di Via Giovanni XXIII, nonchè mia disponibilità e d’impegno anche a divulgare, per quanto a me possibile questa stupenda iniziativa della “Macroarea 2” di cui c’è estrema ed urgente necessità visto lo status di degrado, insicurezza… del nostro territorio».
Caro Raiola padre. dire: «…i cittadini non hanno voluto…» è diverso da «… diverse persone ivi residenti, parrocchiani frequentanti e non, mi hanno chiesto perché non sia stato divulgato e pubblicizzato per i quartieri…» vero?
La seconda "non verità" è nello scontro verbale con gli oppositori
Ascoltatelo:
Raiola dice che la portavoce ha fornito al Comitato dei garanti tutte le spiegazioni richieste
NON E’ VERO
Il 3 ottobre, cioè due giorni fa, i garanti scrivono:
«Il Presidente del Consiglio Melarangelo, apre la seduta ed avvia la trattazione del punto all'ordine del giorno afferente la Macroarea 2. In particolare, la Commissione dei Garanti riunitasi su richiesta del Consigliere Cozzi, rileva che:
con note protocollo dell'Ente n. 59929 del 09.09.2025 e n. 60361 dell'11.09.2025 venivano acquisite le segnalazioni presentate, rispettivamente, dal Sig. Gabriele Marcangelo e dal Consigliere
Comunale Luca Corona,
nel corso della precedente seduta del 16.09.2025 la Commissione dei Garanti decideva di richiedere alla Macroarea 2 chiarimenti ex art. 9, comma III, dello Statuto (cfr. verbale n. 23);
con nota protocollo n. 63932 del 25.09.2025 venivano chieste osservazioni in merito: alle modalità di avvenuta pubblicità circa la convocazione dell'Assemblea nonché alle modalità e ai termini di presentazione delle candidature;
ad oggi non risulta essere stato fornito alcun riscontro.
Considerato che, salvo modifiche, risulta che nella giornata del 5 ottobre 2025 si svolgeranno le elezioni afferenti la Macroarea 2, i presenti, dopo un confronto, si riservano di adottare tutte le successive determinazioni una volta acquisite le osservazioni richieste ovvero decorso il termine previsto per la loro presentazione».
Caro Raiola padre: «…ad oggi non risulta essere stato fornito alcun riscontro…» è diverso da «…la portavoce ha mandato tutto entro dieci giorni…»., vero?
Se la partecipazione non viene annunciata, convocata, incoraggiata, resta solo parola vuota da inserire nei comunicati stampa. E qui emerge l’altra grande assente: l’assessora alla Partecipazione e ai Patti di collaborazione, Pina Ciammariconi. Il suo silenzio, in questa vicenda, pesa come un macigno. Dov’era mentre le elezioni scorrevano nel disinteresse generale?
Dov’era quando nessuno diffondeva un avviso, una locandina, un messaggio di invito?
La “partecipazione” che porta nel titolo delega e responsabilità si è dissolta nella più perfetta non-comunicazione istituzionale. Il risultato è un esercizio di democrazia recitata, dove gli attori restano sempre gli stessi e il pubblico non è mai stato invitato. La Macroarea 2, laboratorio annunciato di cittadinanza attiva, si è trasformata nel teatro di una partecipazione di facciata, dove sembrano contare solo le presenze storiche e le fedeltà silenziose.
Così, mentre la signora della processione rimane con la sua domanda sospesa — “Ma perché nessuno me l’ha detto?” — c’è chi continua a specchiarsi nella propria immagine riflessa, convinto che basti un tavolo, un'urna e un verbale per chiamarla democrazia.
ADAMO