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Schermata_2025-11-12_alle_22.06.11.pngNon fa ridere. 

Neanche sorridere.

Se non fosse involontario, quel certo virus dell’ironia che sembra aver colpito la politica locale, sarebbe anche apprezzabile. Perché un sorriso fa sempre bene. Il problema, è che se Azione convoca una conferenza stampa a Teramo, ma per parlare di Atri, e annuncia “importanti novità”, ma poi si scopre che sono le dimissioni di un consigliere, non lo fa per sorridere.
Lo fa perché ci crede.

E ci crede anche la Lega, che organizza un’altra conferenza stampa, dal titolo carico di fantasiose suggestioni “È il territorio che ci LEGA”, scegliendo un territorio che, invece, ha fatto di tutto per… slegarsi.

La scelta di Giulianova come sede dell’iniziativa, infatti appare di per sé curiosa, se non paradossale. È la città dove la Lega aveva un tempo il Sindaco, Jwan Costantini, che era anche coordinatore provinciale del partito e vicepresidente della Provincia.

Era, perché dalla Lega Costantini se ne è andato, segnando la fine di un ciclo e di un radicamento che, almeno numericamente, sembra evaporato.
Lo dicono i risultati: alle ultime elezioni comunali, la Lega ha ottenuto appena l’1,62% dei consensi, con 201 voti complessivi e nessun consigliere eletto. Un risultato che non lascia spazio a interpretazioni: nel panorama politico cittadino, il partito di Salvini non è più forza di rappresentanza, ma presenza residuale, lontana dai giorni in cui vantava la fascia tricolore.

Eppure, la Lega ha scelto proprio questo luogo simbolico per raccontare la propria “attività territoriale”.
Un gesto che, più che coraggio, sembra rivelare una certa nostalgia mista a disconnessione dal presente: come se il partito volesse riaffermare una presenza che la realtà dei fatti ha già ridimensionato. 

Alla conferenza stampa, visto il giorno, sabato 15 novembre, l’ora, le 10,30 e il luogo, Giulianova appunto, si corre il rischio che siano presenti più relatori che giornalisti, alla luce dell’annunciata presenza di Bagnai, che non è un verbo al passato ma un senatore… altrettanto passato nella memoria collettiva viste le sue rare epifanie; del coordinatore regionale D’Incecco e della sua vice Bocchino; del responsabile dipartimenti Abruzzo Tancredi; del responsabile regionale enti locali D’Ignazio e, soprattutto, del leader teramano delle armate salviniane, il commissario provinciale nonché Sindaco di Silvi Andrea Scordella.
Immagino sia stato lui, in preda ad un attacco di “scordarella” (nomen omen) ad aver scelto Giulianova, dimenticando l’evaporazione elettorale e precipitando nell’evidente contraddizione di voler raccontare l’attività territoriale della Lega. in un territorio che non la vota più. 

Un esercizio di visibilità che appare scollegato dalla realtà locale, una scenografia costruita per dimostrare vitalità, mentre i numeri dicono l’esatto contrario.
Il risultato, quindi, è l’opposto di quello che il partito probabilmente sperava. Invece di mostrare vitalità, la Lega teramana offre l’immagine soporifera di un gruppo politico ripiegato su sé stesso, più impegnato a ripensare al passato che a costruire il futuro.

La politica non è mai solo comunicazione: è relazione, riconoscimento, capacità di ascoltare e di esserci.
E voti.

E se un partito sceglie di rivendicare la propria capacità di legarsi al territorio, in un territorio che da quel partito si è palesemente slegato, la conferenza stampa di "rilancio" rischia di trasformarsi nella rappresentazione perfetta — e inconsapevolmente simbolica — della propria irrilevanza.

No, non fa ridere.

Neanche sorridere.

ADAMO