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 MexinHa suscitato grande clamore e interesse l’intervista rilasciata a Massimo Giletti da Salvatore Baiardo, mandata in onda il 5 novembre 2022 nel programma di LA7 NON È L’ARENA, nel corso della quale il volenteroso aspirante collaboratore di giustizia, con apparente preveggenza, ha dato notizia dell’imminente arresto del super latitante Matteo Messina Denaro, la cui cattura dopo ben trent’anni di latitanza, sarebbe stata favorita dall’aggravarsi delle condizioni di salute del boss di Castelvetrano.

Un arresto definito da Baiardo come un gradito “regalino” per il nuovo governo di centrodestra, frutto di un accordo che, grazie anche alla riforma dell’ergastolo ostativo, avrebbe assicurato ad alcuni “boss” condannati all’ergastolo la possibilità in futuro di accedere a benefici alternativi al carcere.

Il noto conduttore televisivo, nel corso dell’intervista, si sforza d’accreditare la tesi sostenuta dal collaboratore, venendo in suo aiuto con una domanda suggestiva:

… lei mi sta dicendo che Matteo Messina Denaro non sta bene, quindi, se lei lo sa è perché continua ad avere rapporti in questo mondo, perché comunque con i Graviano lei ha intrecci con i parenti, no immagino non ha rotto i rapporti con il sistema intorno ai Graviano …

È, dunque, lo stesso Massimo Giletti a suggerire, quale possa esser la fonte da cui il Baiardo avrebbe appreso la clamorosa notizia, la cui divulgazione, tuttavia, ha definitivamente compromesso ogni eventuale aspettativa dei fratelli Graviano, suoi presunti referenti mafiosi, di ottenere dei benefici alternativi al carcere nonostante l’ergastolo ostativo.

Il conduttore di LA7 nel corso della trasmissione televisiva, con evidente forzatura, non mancherà di ricordare il tenore delle accuse rivolte dai Graviano a Silvio Berlusconi:

“torniamo su Berlusconi, anche le accuse dei Graviano non sono state ritenute credibili dai magistrati”.

Ma qual è allora la fonte da cui l’ambiguo personaggio ha appreso la notizia?

L’ha ricevuta da ambienti mafiosi con i quali sarebbe rimasto in contatto, oppure, come appare più probabile, si tratta di una fonte di tipo Istituzionale?

Una cosa è certa: l’affermazione propagandata nel corso di una trasmissione TV di massimo ascolto, secondo cui il preannunciato arresto sarebbe stato il frutto di una trattativa Stato - mafia mai interrotta, poteva compromettere l’esito delle indagini che hanno condotto all’arresto del capo mafia, ed ora può pregiudicare e ostacolare il tentativo del nuovo governo e del Ministro Nordio di procedere finalmente ad una strutturale riforma della Giustizia a partire dalla disciplina più garantista delle intercettazioni che ne impedisca l’abuso e la divulgazione.

Non stupisce, allora, nell’attuale clima di forte scontro politico - istituzionale, l’intervento del dott. Antonino Di Matteo, le cui simpatie (e antipatie) politiche sono ben note, ora componente del C.S.M. che, nel corso della trasmissione di LA7 ATLANTIDE del 18 gennaio, in relazione alle dichiarazioni del Baiardo, ha commentato:

"allora diventa difficile credere che queste dichiarazioni, anche così nette, precise, così insinuanti, le abbia fatte senza avvertire o addirittura senza il consenso o addirittura senza esser mandato dai fratelli Graviano".

È dunque in atto un tentativo di strumentalizzazione sulla stampa dell’intera vicenda, con lo scopo di fare pressione sul governo e così bloccare quelle riforme di tipo garantista di cui il nostro paese ha assoluta necessità?


Vincenzo di Nanna