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Screenshot_2023-11-03_alle_21.36.45.pngUn’immensa opera di manipolazione mediatica, condotta tramite una propaganda martellante, impedisce ai cittadini europei di conoscere cosa stia realmente accadendo nella sempre più martoriata Palestina.
Il messaggio propagandato, in maniera monolitica e ossessiva, è sempre lo stesso: la vittima è Israele!
Tra le poche voci libere e “controcorrente” abbiamo raccolto quella autorevole, qualificata e coraggiosa di Moni Ovadia che già conoscevo per il suo costante impegno contro la discriminazione razziale subita dai rom, e che ha accettato di rilasciare un’intervista a Certastampa a titolo strettamente personale, in qualità di attivista e militante per i diritti umani, per la giustizia sociale, l’uguaglianza e la pace.

Chi sono i veri oppressi oggi in Palestina?

“I veri oppressi sono i palestinesi: il popolo palestinese, le sue donne e i suoi bambini, i suoi vecchi, in particolare, e nessun altro. Quello è il popolo oppresso, sottoposto a indicibili forme di oppressione”.

Possiamo parlare di una forma di neocolonialismo israeliano? Quali sono i confini territoriali di Israele?

“Certo che possiamo parlare di neocolonialismo israeliano, assolutamente si! Israele non ha una costituzione e, secondo me, non darsi una costituzione è stato fatto deliberatamente per non definire mai i confini e tenersi le mani libere, per poi espropriare le terre ai palestinesi come ha continuamente fatto.”

Israele vuole realmente la pace? Come giudichi l’opera del governo Netanyahu?

“Dunque, secondo me, Israele non vuole la pace, intendo non vuole la pace con i palestinesi. Israele vuole la pace di Abramo con i paesi arabi, per avere le mani libere e continuare ad espropriare ai palestinesi. Israele non vuole la pace con i palestinesi. Quello che posso dire di Netanyahu, per sintetizzare: Netanyahu è un vero e proprio fascista!”

Quali le responsabilità dell’Unione Europea e degli USA?

“L’Unione Europea, in particolare, gli Stati Uniti d’America, sono totalmente complici della politica coloniale di oppressione, di apartheid del governo israeliano. Se un giorno ci sarà un processo, l’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America dovranno esser portati in questo tribunale come correi, totalmente complici, vergognosamente complici!”.

Quali soluzioni proponi per fermare la strage in corso?

“L’unica soluzione possibile è che il governo d’Israele s’impegni a ritirarsi dai territori che ha illegalmente, banditescamente occupato, che si attenga alle risoluzioni dell’ONU, e una volta che il governo israeliano avrà dichiarato questa sua intenzione, aprire una conferenza internazionale che veda molti attori, non solo europei ed americani, anzi, loro in secondo piano, perché sono stati complici di una sola parte; ma io vedrei i cinesi, i russi, i sudafricani, alcuni sudamericani, e questo potrebbe portare ad una soluzione. Io non credo che sia più possibile la soluzione “due popoli due Stati”, ma non sono io che devo decidere. Se i palestinesi e israeliani sono entrambi d’accordo su questa soluzione, non è che noi dobbiamo intervenire: la pace deve esser fatta tra palestinesi e israeliani. Io credo che sia più logico pensare ad un solo Stato per due popoli, uno stato binazionale, laico, aconfessionale”.

Vincenzo di Nanna