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Non ci sono cétégorie

ZERODAY«Esiste per tutti il giorno Zero, è un momento in cui non si vince, non si perde, ma si riparte. Ci si allontana dalle persone che diventano ricordi, da quelle che non restano, da quelle che in fondo non ci sono mai state. Si chiama giorno zero perche quello che segue lo zero è sempre un inizio e negli inizi non si conosce la sconfitta». 
In questi giorni mi ha colpita moltissimo questa frase, pronunciata da Ambra Angiolini, in risposta alla spettacolarizzazione della fine, alquanto becera, della sua storia amorosa.
Non voglio parlare del rammarico che provo, da donna, da essere umano, circa il voler far notizia a tutti i costi, sono mediocrità mediatiche che non approvo e che mi spingono, da anni, a ritenere il televisore a casa alla stregua di una suppellettile, che rimane lì, nera, senza luce, senza voce, che è sempre più luce e più voce di quelle che percepirei accendendola…
Mi ha colpita molto il concetto in se , il giorno zero, la rinascita e la volontà di mettere un punto, respirare profondamente e ripartire, ripartire dal nulla, senza passato, senza futuro, senza niente. Il bellissimo concetto della tabula rasa, del vuoto non nella sua accezione del niente, ma anzi del tutto, del possibilismo in ogni ambito.
Nella vita ognuno di noi credo si sia trovato, si trovi o si troverà nel suo personalissimo giorno zero, quello che convenzionalmente scegli per ripartire. Ogni giorno zero di solito è preceduto da giorni con i numeri relativi, negativi, che ti hanno tolto qualcosa, un amore, un amico, un lavoro, una città, qualcosa che scegli o subisci di non avere più e a cui devi in qualche modo voltare le spalle, per essere nuovamente vivo, possibilista, nuovo, te stesso.
Il giorno zero è un giorno neutro, non ha sentimenti, anche se solitamente è preceduto da un grande ed estenuante lavoro, spesso doloroso, per porti domande, per formulare risposte che spesso non trovi, ma che da allora in poi andrai a cercare, partendo da te.
Sono una appassionata di lettura e ultimamente sono estremamente affascinata dal “mindset”, lo stato mentale, l’atteggiamento del nostro pensiero.
Il mindset sottende la capacità di rialzarsi come concetto cardine della vita, del “non importa quante volte cadi, ma quante volte ti rialzi”, del non esistono esperienze buone o cattive, ma l’atteggiamento mentale con il quale le affronti.
Il giorno zero può spaventare, ma con una buona dose di coraggio e autostima, intesa come coscienza del se e dell’affermazione dell’io e del suo diritto alla felicità, può e deve invece esser visto come il giorno in cui ci si libera da tutto, nulla più esiste e tutto può accadere.
Compito di ciascuno è farne il giorno in cui ti alzi col tuo più bel sorriso e fai di tutto per colorare da zero ogni singolo attimo della tua nuova vita, che nasce oggi, nel tuo personalissimo giorno zero. Nel giorno zero sei presente, dai consapevolezza anche al tuo primo caffè del mattino, lo assapori invece che buttarlo giù, ringrazi per ogni cosa, anche il sole per esser sorto … e semplicemente vivi, senza passato e senza futuro, perché nel tuo giorno zero tutto deve ancora accadere e quindi nulla ti può esser tolto o ti è precluso.
Il mio più grande in bocca al lupo ad Ambra.
E a tutti quelli che oggi hanno scelto di svegliarsi nel loro nuovo giorno: non importa chi siete stati, cosa sia successo, cosa vi abbiano fatto, oggi siete “voi stessi” e potete essere tutto e tutto può accadere.
Buon giorno zero.
Buon inizio e buona vita!

Alessia Di Ferdinando

ALESSIADIFERDINANDO