• CANTORO
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

CovidvaccinoAll’origine delle superstizioni no-vax e storie di ordinaria sfiducia

Sono attualmente meno del 12 percento gli italiani che hanno scelto di non vaccinarsi.

Ma Chi sono i no vax? cerchiamo di fare il loro identikit:

Sono in egual misura uomini e donne e si concentrano maggiormente nella fascia di età compresa tra i 30 e i 50 anni, maggiormente single e nel Bel Paese non emergono sostanziali differenze nel livello di scolarizzazione; il no-vax però spesso rifiuta il vaccino in quanto le sue maggiori fonti di informazione provengono da fake news o notizie comunque non verificate.

Il dato che però salta all’occhio e’ questo: i no vax sembrano esser stati maggiormente colpiti dagli effetti economici scaturiti a seguito della Pandemia, sia che il lavoro lo abbiano perso o abbiano visto ridursi gli orari e di conseguenza il salario, sia che percepiscano in generale il loro lavoro a “ rischio”.

Spesso i no- vax hanno chiesto misure di supporto economico e se le son viste negare.

Il no- vax in una parola e’ uno “ sfiduciato”, non solo mei confronti del vaccino, ma anche verso le altre persone, il governo e il Sistema Sanitario Nazionale.

Sono due soprattutto quindi i punti da chiarire e discutere: la pseudo-scienza dei social e parimenti importante il senso di abbandono in cui verte il “ no-vax medio”.

Da medico ovviamente sono maggiormente colpita e rammaricata dal come la quasi indistinguibilita’ tra scienza e pseudo-scienza e dal come l’analfabetismo scientifico alimentano il vax-scetticismo.

Sorrido un poco inebetita quando sento un categorico “ no “ a questo vaccino da chi nella vita ha accettato senza fiatare decine e decine di vaccini e non da ultimi, a cuor leggero, quelli necessari per la “ vacanza esotica”.

Mi sento obiettare “ ma questo non e’ un vaccino come gli altri” e penso alla teoria complottista sul fantomatico microchip che Bill Gates farebbe inoculare per controllare la popolazione mondiale.

Siamo a limite della superstizione, ma accettata in nome della diffidenza nei confronti dello stato e della classe dirigente e cosi si torna al punto iniziale, quello della sfiducia.

Per carità di esempi passati che possono giustificare tale sfiducia ne abbiamo: penso solo al Teflon con cui abbiamo cucinato per anni e di cui ci sono stati taciuti, lungamente, gli effetti cancerogeni. 

Se volessimo porci dalla parte dei No-Vax, potremmo affermare che stanno mettendo in atto il procedimento che ha permesso alla scienza moderna di progredire, e cioè il rifiuto del principio di autorità, il rifiuto dell’Ipse dixit, dove Ipse non è più Aristotele, ma è lo scienziato titolato e legittimato.

Ci addentriamo qui nei meandri delle conseguenze non volute dello scetticismo e della diffidenza nei confronti dei potenti.

Il no-vax, lo abbiamo detto prima, e’ colui che più ha sofferto la crisi, che si e’ visto negare aiuti, perché ora dovrebbe “ sostenere” lo Stato e il suo vaccino?

L’industria della verità naturale costa un botto e va finanziata da persone che di solito non capiscono niente delle ricerche su cui devono decidere, che queste persone siano politici o amministratori delegati di società. Per cui tra ricercatori e decisori dei finanziamenti s’instaura un rapporto perverso, di tipo pubblicitario, promozionale: i ricercatori devono promettere sempre qualcosa che difficilmente possono mantenere: devono “imbonire”.

Stiamo rapidamente avvicinandoci a una situazione in cui nessuno crederà a qualunque cosa noi diciamo su qualunque argomento che abbia a che vedere con il nostro proprio interesse perché troppo spesso i benefici attesi da una scoperta scientifica sono gonfiati parecchie volte rispetto al loro valore reale.

Il risultato è che è sempre più difficile per i non addetti ai lavori distinguere la scienza dalla pseudoscienza, gli scienziati veri dagli imbonitori.

La stretta rassomiglianza, la quasi indistinguibilità tra scienza e pseudo-scienza, in particolare nel loro rapporto con i finanziamenti, e quindi con l’esposizione mediatica, fa capire come mai sia così difficile da un lato convincere i No-Vax e persino i Ni-Vax, cioè gli esitanti, e come mai dall’altro lato sia quasi impossibile porre rimedio a questa incomunicabilità, a meno di rivedere profondamente le politiche dell’istruzione pubblica che crea un’umanità di analfabeti scientifici, tecnologici e matematici in un mondo che è sempre più scientifico, tecnologico e digitale (cioè numerico).

Per concludere questo discorso, un sorriso: al mercato discutono dai propri banchi un signore attempato e una signora, ambedue verdurai: il signore è un vax-scettico, e ripropone l’argomento per cui questi vaccini sono solo sperimentali. La verduraia gli risponde: “Ma che parlate voi, che vi siete tutti presi il Viagra che neanche sapevate cosa c’era dentro!”.

Lungi da me voler in questo mio scritto generare dispute e alimentare campagne di “ odio Vaccinale”, il punto che mi piace toccare e su cui rifletto e invito voi a farlo, e’ risalire alle radici, della sfiducia e dell’ignoranza , non nella accezione negativa del termine, quanto proprio nel suo significato etimologico del “ non sapere”.

Se il buongiorno si vede dal mattino e i nostri uomini di domanisono i nostri bambini di oggi, credo sia fondamentale da subito inculcare loro la giusta “ ricerca” nel mastodondico e a volte bugiardo mondo del web.

Bisognerebbe insegnare nelle scuole che le fonti non hanno tutte la stessa valenza, che le notizie su facebook non sono proprio equivalenti a quelle fatte su siti che fanno scienza per davvero, a leggere con spirito critico le notizie che internet ci vomita continuamente addosso e approfondirle, da soli se si e’ capaci o facendosi aiutare da chi, di quel determinato argomento, sa qualcosa di più.

Io ho studiato su libri cartacei e i contenuti erano pietre miliari, oggi i ragazzi apprendono “googlando” e si perdono in maree di informazioni la cui veridicità e’ tutta da dimostrare, fino a prova contraria, ed e’ proprio su quel fino a prova contraria che bisognerà lavorare.

Parimenti importante sarà riconquistare la fiducia dei no- vax da parte della classe politica, che troppo spesso chiede dando poco in cambio, che troppo spesso ci ha delusi tra colpi di stato, governi incapaci di governare e governatori con curricula degni dell’ultimo dei malavitosi.

Ovviamente sono una Vax, mi sono sparata le mie tre dosi fiduciosa nella scienza, fiduciosa nel lavoro immenso dei colleghi che da inizio pandemia hanno lavorato incessantemente su questo vaccino.

E’ uscito troppo presto dici tu amico no-vax? 

E io ti rispondo: hai idea di quante teste e quanti soldi sono stati investiti per una Pandemia Globale? Cose che ovviamente non accadono nella comune ricerca scientifica su fatti e malattie che non hanno un impatto così clamoroso è clamorosamente mondiale.

Caro no-vax, io non voglio convincerti, non voglio screditarti, anzi, voglio solo riavere la tua fiducia, e caro “ Stato” ti invito a riconquistarla questa fiducia, che, vaccino a parte e’ molto decaduta in quasi ogni ambito del nostro vivere.

Non sono una giornalista, io scrivo di amore e demoni affini, la mia conclusione e’ al solito una conclusione romantica, di speranza, di comunanza, di amore assoluto…

Forse e anzi di sicuro siamo tutti un po’ delusi e sospettosi, ma cerchiamo almeno “ noi” di darci la mano, di pensarci come lafamosa goccia nel mare, ma ricordando che il mare e’ fatto di milioni e milioni di gocce e solo la loro unione lo genera ed alimenta.

Rimaniamo uomini, rimaniamo innamorati, della vita soprattutto, e vaffanculo lo Stato e la classe politica, ma se qualcosa può salvarci la vita porgiamo il braccio e vacciniamoci, facciamo il nostro, senza pensare a chi non ci ha aiutati quando ne avevamo bisogno.

Fai un atto di fede amico mio, non credo proprio ci muteranno il codice genetico e se ora sei economicamente colpito magari pensa che col vaccino si stanno evitando tante morti e tante chiusure e magari aiuteremo la nostra economia a ripartire, quindi magari fallo per te, se non vuoi farlo per chi ci governa.

Con tutta la speranza del mondo, di tornare nuovamente e realmente liberi

Alessia Di Ferdinando