Antonio DA - Come stai!
Alessia DF - Sono stanca
⁃ Devi tornare a scrivere cosi ti sfoghi
⁃ Eh a trovare il tempo; cioè, potrei scrivere della mia stanchezza ma non interesserebbe a nessuno.
⁃ E’ il male della nostra società la stanchezza; sono stato in Giappone, loro hanno da insegnarci la gestione del tempo , noi siamo culturalmente malati, in Giappone non corre nessuno.
Ti racconto una cosa che mi ha sconvolto: loro hanno pochissimi mobili in casa, ho chiesto se fosse minimalismo, ma mi hanno io detto “no, è rispetto: le cose inanimate hanno un’anima, quindi non vanno offese con inutili aggiunte. Servono i piedi al letto? No, quindi futon. Servono le ante agli armadi? No, quindi tutto aperto. Servono le sedie a tavola? No, quindi seduti a terra. Servono le scarpe all’interno? No, quindi tuti scalzi in negozi e hotel”, e così a seguire: serve correre sul lavoro? No, meglio più ore ma più lente…
Ore più lente… guardo il mio gatto steso al sole, confidente nel suo calore, vive di primordiali bisogni, non spreca nemmeno un miagolio se non serve, una vita di essenza e di essenzialità, sono certa che se potesse parlare mi direbbe “ umana, hai una sola vita e non sette come me, eppure sei sempre di corsa, non ti ho mai vista sdraiata al sole e contemplare il niente, dove credi di correre? La tua vita finirà ed avrai consumato mille scarpe che avresti potuto risparmiarti se ne avessi davvero capito il senso”
Eh, ma io devo lavorare, fare la spesa, pensare alla casa, risolvere problemi…
esco all’alba e rientro con sole che si e’ già coricato, giornate veloci apparentemente piene, una dopo l’altra sempre uguali, senza un fine che sia degno di un finale.
Che poi il fine servono sempre le sciagure, le morti inaspettate e le calamità naturali a ricordarcelo.
Che poi di morti e sciagure ne ho avute e mi ripeto da tanti anni che tutto quello che faccio non ha senso, ho imparato a “ fregarmene” ma non a rallentare, non almeno quanto dovrei, non ho imparato nulla quindi, non vedo il mio amico del cuore da mesi, ci scambiamo un buongiorno e un “ prima o poi…” e sono sempre più “ poi” che non arrivano mai.
Questo scritto e’ banale, ma ho voluto trovare il tempo per annoiarvi e annoiarmi, non lo facevo da un anno, anzi di più, mi siedo al sole, che l’inverno finisca presto, che le giornate si allunghino, ho bisogno di passeggiare al mare, prendo esempio dal gatto, dovrei cacciare un topo per pranzo, ma non posso, sono vegana, abbiamo stomaci pieni e menti affollate, dovrei liberarla, prenoto una vacanza, ne ho bisogno, che sia una vacanza lenta, anche noiosa, una vacanza senza scarpe, leggero’ un libro, compirò 50 anni, quante delle cose che accumulo mi servono davvero?
Di quante ne potrò godere davvero?
Troverò il coraggio, premero’ il freno, vi saluto, fine.
ALESSIA DI FERDINANDO