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Giornata importante, quella di oggi, per l’Ater di Teramo. Questa mattina, infatti, il Presidente Maria Ceci a Martinsicuro, alla presenza del Commissario Straordinario del Governo per la Ricostruzione Senatore Guido Castelli, dell’Assessore Regionale Pietro Quaresimale e del sindaco di Martinsicuro Massimo Vagnoni, ha dato il via ufficiale ai lavori sull’immobile di via Vomano 4, che prevedono un investimento pari a 403.368 euro.

Si tratta di lavori a modo loro “particolari”, perché figli di uno specifico atto di intesa sottoscritto dallo stesso Presidente Ceci e dal Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, in qualità di vice commissario della Ricostruzione, volto al finanziamento dei lavori di ripristino e miglioramento sismico su edifici danneggiati dal sisma, ma non ricompresi nella prima fase delle ordinanze.

Un’intesa che prende le mosse da un concerto di condizioni concomitanti, dall’efficacia del lavoro preparatorio svolto dagli uffici dell’Ater, al pari impegno profuso dagli uffici della Regione nell’individuazione di tutte le possibili risorse.

 Un’intesa, che evidenzia quanto sia forte, nelle intenzioni dell’Ater di Teramo e della stessa Regione, la volontà di non lasciare indietro nessuno e di garantire a tutti i cittadini che hanno sofferto le conseguenze del terremoto, una pari possibilità di tornare a vivere in una casa sicura.

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Quello che prende il via oggi, è il primo nuovo cantiere del 2023.

La fine di un anno solare offre, tradizionalmente, la possibilità di redigere un bilancio dell’attività svolta. Quando poi, quell’attività contempla i bisogni dei cittadini, quel bilancio diventa la necessaria verifica dell’attività svolta e dei risultati raggiunti.

Quello dell’Ater Teramo, è un bilancio che vuole e tenere sempre fisso lo sguardo sulla “stella polare” dell’attività, quella Ricostruzione post sisma che impegna forze e risorse dell’Azienda, nel dichiarato scopo, come sottolinea il Presidente Maria Ceci: «Di offrire ai nostri assegnatari non solo uno spazio nel quale abitare, ma una casa nella quale vivere».

Giova ricordare come l’Ater di Teramo sia, tra gli enti pubblici, uno tra i più interessati dalla ricostruzione post sisma 2016, in considerazione dell’elevato numero, sia delle unità abitative danneggiate dall’evento calamitoso, sia delle persone assistite.

Gli alloggi danneggiati, infatti, sono 678, distribuiti su 61 edifici, 31 dei quali nel Comune di Teramo e 30 negli altri Comuni della Provincia.

Una mole di lavoro che pretendeva, così come è stato fatto, la redazione di un dettagliato cronoprogramma, frutto anche di un rapporto sinergico con l’US.R. della Regione Abruzzo e la struttura del Sub Commissario Straordinario per la Ricostruzione post sisma 2016.

Di un bilancio, si diceva. Al 10 gennaio 2023, tutte le procedure sono state avviate e questa è, nel dettaglio, la situazione della Ricostruzione post sima 2023:

- n.13 cantieri avviati, di cui n.3 già in fase di collaudo e approvazione certificato di regolare esecuzione (Basciano, Notaresco e Atri), n.2 edifici (Martinsicuro e Civitella) i cui lavori sono stati aggiudicati in via definitiva e, a breve, verranno avviati i relativi cantieri; altri in via di definizione nel corso del corrente anno.

- n.20 procedimenti, che si trovano in fase istruttoria, ossia in fase di approvazione dei relativi progetti, da parte dell’U.S.R.

- per n.8 edifici, per i quali non è stato possibile procedere ad un intervento di miglioramento sismico attraverso l’utilizzo esclusivo del finanziamento assegnato pari a 60.085.651,80 euro, è stata trasmessa una nota ufficiale di richiesta di integrazione fondi. E’ infatti emersa, la necessità di ottenere somme aggiuntive per cantierare gli interventi, per i quali si è già in possesso di tutti i progetti necessari. Va rilevata, inoltre, l’oggettiva e notoria difficoltà, anche per Ater Teramo, ad eseguire gli interventi del Superbonus 110%, per l’impossibilità delle imprese ad accedere alla cessione del credito. Sempre in tema di Superbonus 110%, il problema legato al cambiamento delle condizioni di mercato, incide non soltanto sulla definizione degli interventi da avviare, ma anche su alcuni lavori già avviati. E’ il caso, ade esempio di uno degli edifici siti in Montorio al Vomano, dove si è attuata una procedura, autorizzata dalla Regione Abruzzo e dall’Agenzia delle Entrate, che combina il finanziamento previsto con la ricostruzione post sisma con quello del superbonus110%.

- Per gli ulteriori edifici situati nei Comuni di Teramo, Giulianova, Martinsicuro, Silvi, Basciano, Isola del Gran Sasso, Montorio al Vomano, Mosciano Sant’Angelo, Roseto degli Abruzzi, sono state effettuate tutte le previste indagini e prove sui materiali e rimesse le relative relazioni, quindi si va verso la definitiva approvazione dei progetti e successiva indizione di gara per i lavori.

«E’ importante sottolineare quanto sia stato fondamentale, in ogni fase della ricostruzione, l’attento lavoro preparatorio, di studio e verifica - commenta il Presidente Maria Ceci - in più occasioni, infatti, è emersa la necessità di modificare il tipo di intervento, ossia, laddove inizialmente era stata ipotizzata la ricostruzione quale miglioramento o adeguamento, a seguito di prove sui materiali e analisi progettuale, è stata valutata dall’Ater la possibilità di procedere alla demolizione e alla ricostruzione, come nei casi di Cortino, Atri, San Nicolò, Campli, Frondarola e Teramo»

Una decisione importante, che ha interessato anche edifici che, inizialmente, avevano avuto un esito di agibilità di tipo B, me per i quali, all’esito di tutte le più approfondite verifiche, si è passati da un semplice miglioramento, alla demolizione.

«Una scelta inizialmente circoscritta a pochi edifici, ma che sta divenendo sempre più una necessità estesa ad una elevata percentuale di immobili - continua il Presidente Maria Ceci - anche nell’ottica di quella garanzia di sicurezza che vogliamo poter offrire ai nostri inquilini, accompagnandone il ritorno in case che siano state ricostruite, anche con un’attenzione particolare per l’efficientamento energetico, che è una delle collettive sfide che il futuro ci impone».

Quello che si è appena concluso, è stato per l’Ater un anno importante, nel quale il grande lavoro profuso da tutto il personale, ha prodotto importanti passi avanti sia per la Ricostruzione, sia nella più generale attività dell’Azienda, finalizzata sempre al miglioramento della qualità della vita degli inquilini e ad offrire, al territorio della provincia di Teramo, risposte sempre più puntuali ed efficaci.

«Sia pure importanti, nella fase valutativa dell’attività, la fine di un anno e l’inizio del successivo devono, per noi, essere solo un dettaglio - conclude il Presidente Maria Ceci - perché il nostro impegno non comprende una scansione temporale, non c’è una fine e un inizio, ma tutto continua con il massimo degli sforzi possibili, per dare agli inquilini, ai quali sì il terremoto ha imposto una “fine”, il necessario “inizio” di una nuova storia, da scrivere in una casa più sicura»
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