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WhatsApp_Image_2023-09-09_at_08.58.52_1.jpegWhatsApp_Image_2023-09-09_at_08.58.52.jpegLa consegna dei lavori per l’abbattimento di quattro edifici a Colleatterrato, si pone senza dubbio come una giornata storica per l’Ater di Teramo. Storica, perché segna il momento - cardine di un percorso amministrativo e tecnico, che ha impegnato l’Azienda per anni, costruendo letteralmente un iter che, per le sue peculiarità e la sua complessità, non aveva precedenti.
«La scelta, infatti, di investire non sul miglioramento sismico delle strutture esistenti, ma sull’abbattimento dei quattro palazzi e la loro ricostruzione, ha comportato un lavoro preparatorio complesso, al quale l’intera struttura dell’Ater di Teramo si è dedicata senza sosta, con il costante supporto dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione - spiega il presidente dell’Ater, Maria Ceci - Quello che, agli occhi di un profano e nella comprensibile percezione degli ex inquilini sfollati, è stato considerato un “ritardo”, era in realtà il cronoprogramma della necessità di restituire agli inquilini case sicure nelle quali vivere. Sicure e nuove, sotto ogni punto di vista, nel quadro di un investimento che garantisse anche il pieno rispetto della legalità in ogni sua fase». Per questo, oggi, è una giornata storica, perché segna allo stesso tempo un punto di arrivo e di partenza.

Alla cerimonia di consegna dei lavori, hanno preso parte insieme al presidente dell’Ater Maria Ceci, il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, l’assessore regionale Pietro Quaresimale, il commissario per la ricostruzione Guido Castelli con il Commissario Usr Vincenzo Rivera, il consigliere regionale Marco Cipolletti.

Gli edifici che saranno demoliti e ricostruiti, sono ubicati a Teramo in via Giovanni XXIII, ai civici 26, 28, 30 e 32 e costituiscono un complesso di quattro fabbricati di edilizia popolare realizzati a metà degli anni ’70, per un totale di 48 appartamenti. Gli immobili, identici due a due e che formano un intero isolato, si sviluppano su quattro livelli fuori terra più un sottotetto non praticabile ed un volume seminterrato adibito a rimessa comune, sono stati costruiti in virtù di una concessione edilizia rilasciata il 9 luglio del 1976.
A seguito degli eventi sismici che hanno colpito il Centro Italia, vennero espletate le previste indagini sui materiali, dalle quali è emersa una bassa Resistenza Caratteristica del calcestruzzo utilizzato. Per questo, i tecnici incaricati, eseguite le opportune verifiche a partire dall’analisi statica dei fabbricati e valutandone gli interventi minimi per un miglioramento accettabile nel rispetto delle ordinanze sismiche di riferimento, hanno stabilito la conseguente diseconomicità dell’intervento pianificato rispetto alla demolizione e ricostruzione dell’intero fabbricato.
Si è così avviata tutta la procedura per l’avvio dell’iter approdato, oggi, alla consegna dei lavori. E non solo, perché di pari passo è andato l’iter relativo alla costruzione dei nuovi palazzi, proprio per accorciare il più possibile i tempi burocratici successivi alle demolizioni. I progetti esecutivi relativi alle quattro nuove palazzine, infatti, sono già stati completati, quindi al più presto si procederà anche alle relative gare di appalto, per rendere il più possibile complementari i lavori di abbattimento e quelli di ricostruzione.
«Non abbiamo mai dimenticato, nel corso dell’inevitabilmente lungo iter che ha portato a questa giornata, quali fossero le difficoltà quotidiane di chi è stato costretto a lasciare la propria abitazione, vivendo nell’attesa di potervi far ritorno - commenta il presidente dell’Ater Maria Ceci - ma tutto quello che abbiamo fatto, l’attenzione e la cura che abbiamo riservato a questo progetto, sono state ispirate dal desiderio di restituire loro una casa nella quale poter tornare a vivere, con la certezza di sapere che mai più un evento sismico come quello vissuto, li costringerà a lasciare quelle abitazioni, perché “casa” non significa solo un luogo nel quale abitare, ma anche e soprattutto la certezza di vivere sicuri e protetti dalle mura che ci ospitano».

QUI L'INTERVISTA ALLA PRESIDENTE MARIA CECI

ASCOLTA QUI IL COMMISSARIO GUIDO CASTELLI

ASCOLTA QUI PIETRO QUARESIMALE

QUI IL MOMENTO "STORICO" CON L'APERTURA DEL CANTIERE