Per sei famiglie giuliesi, assegnatarie di alloggi Ater, che hanno visto le loro abitazioni danneggiate dalle scosse sismiche che, tra il 2016 e 2017, hanno cambiato la storia delle Regioni del Centro Italia, è iniziato oggi il percorso di ritorno alla normalità.
Nel pomeriggio di oggi, infatti, il Presidente dell’Ater di Teramo, Maria Ceci, alla presenza dell’Assessore regionale Pietro Quaresimale, del Sindaco di Giulianova, Jwan Costantini, del Direttore dei lavori e della Ditta aggiudicataria, ha inaugurato il cantiere che procederà all’intervento di riparazione e rafforzamento dell’Edificio di via Salerno 3.
«Comprendiamo quanto siano stati non facili, per chi ha dovuto vivere la quotidianità del disagio, questi anni vissuti nell’attesa - commenta il presidente dell’Ater di Teramo, Maria Ceci - ma ancora una volta credo sia necessario ricordare come la quantità degli interventi da realizzare sul patrimonio Ater, abbia preteso attenzione e severo rispetto di tutti i passaggi previsti dalla legge, sempre concertati con l’Ufficio Speciale della Ricostruzione; e non solo, perché il nostro, oltre ad un impegno di quantità, è stato e sarà per ogni singolo intervento anche un impegno di qualità, perché vogliamo restituire ai nostri inquilini non solo uno spazio da abitare, ma una casa sicura ed efficiente nella quale vivere».
Questo intervento rientra, così come quello già avviato nel Comune di Silvi e a quelli che interesseranno anche due palazzine Ater di Martinsicuro, tra quelli ricompresi nelle previsioni nell’atto di intesa siglato dal Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e dal Presidente dell'ATER Maria Ceci, il 10 giugno del 2020. Un atto che, anche alla luce del cantiere inaugurato oggi, si conferma quale passaggio determinante, in assenza del quale l’Ater di Teramo non avrebbe potuto portare a compimento l’iter che, oggi si sostanzia nell’avvio dei lavori.
Lavori che, per una precisa scelta dell’Ater, adottata nell’ottica di contenere il disagio di un trasloco, sia pur temporaneo, saranno realizzati senza costringere al trasferimento le famiglie, ma adottando tutte le azioni necessarie a rendere il meno complicata possibile la coabitazione tra i residenti e il cantiere.