Caso vuole che i lavori per il progetto del “POTENZIAMENTO DELL'ACQUEDOTTO DEL RUZZO CON REALIZZAZIONE CONDOTTA LITORANEA ADDUTTRICE”, l’opera da 18 milioni di euro che il Ruzzo ha varato e che certastampa, proprio in collaborazione con la società che gestisce il ciclo idrico, sta seguendo passo passo, veda l’avvio dei lavori alla fine di quella che sarà ricordata "la grande siccità del 2022”. Un momento storico nel quale, il tema dei consumi assume una rilevanza assoluta. «In Italia non c’è alcun controllo né sull’utilizzo per abitazioni né su quello per attività produttive. Per uso civile in Italia si consumano 245 litri di acqua pro-capite, 100 litri in più rispetto alla media dell’Unione europea. Ma questo dato riguarda soltanto l’uso civile, che complessivamente vale appena il 20 per cento del prelievo di acqua da fiumi e invasi - spiega uno studio delle associazioni dei consumatori - Il restante 80 per cento è senza alcun controllo: il settore agricolo, che da solo pesa per il 53 per cento dei prelievi, non ha nemmeno un chiaro censimento dei pozzi e dei punti di approvvigionamento: il risultato è che su circa 16 milioni di metri cubi di acqua prelevata per uso agricolo, ne vengono poi effettivamente impiegati nei campi 12 milioni. Non va meglio sul fronte industriale, che vale il 21 per cento dei prelievi”. La soluzione? «Un uso razionale e un potenziamento delle reti - spiega Erasmo D’Angelis, segretario generale dell’Autorità di bacino centro Italia ed ex responsabile della Struttura di missione creata dal governo Renzi - come recita la saggezza antica: il primo guadagno è il risparmio, quindi nel caso delle reti idriche è la creazione delle nuove condotte, moderne e funzionali». Ed è esattamente questo, una nuova condotta moderna e funzionale, che il Ruzzo sta per realizzare, avviando a settembre i lavori di realizzazione della condotta che migliorerà per sempre la gestione del flusso idrico in tutta la costa Nord teramana, da Gulianova a Martinsicuro.