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L’acqua è il petrolio di domani. Quello che stiamo vivendo con l’energia elettrica, è quello che potremo vivere domani con l’acqua. A livello globale ci sono 3,2 miliardi di persone di persone colpite dalla scarsità d’acqua, 1,2 miliardi in maniera estrema. E’ una risorsa sempre più scarsa e preziosa, basti pensare che il 97,5% dell’acqua del nostro pianeta è salata e della parte rimanente i 2/3 sono ghiaccio. Ne rimane una percentuale molto bassa nei fiumi, nei laghi, nelle falde acquifere e nell’atmosfera a nostra disposizione, mentre il suo consumo continua ad aumentare, di pari passo con la crescita della popolazione mondiale. Nonostante l’Obiettivo 6 dell’Agenda chieda di “assicurare l’accesso universale all’acqua da bere e ai servizi igienici attraverso un prezzo accessibile e una gestione efficiente e sostenibile”, le Nazioni Unite stimano che nel 2030 saranno oltre 20 milioni i cittadini non avranno ancora accesso all’acqua potabile. In Italia, secondo l’ultimo Report di Legambiente Acque in Rete, lo stress idrico è medio alto: con più di 9 miliardi di metri cubi all’anno, siamo il primo paese in Europa per i prelievi di acqua a uso potabile, e utilizziamo il 30-35% circa delle nostre risorse rinnovabili, con un incremento del 6% ogni 10 anni. Un problema aggravato dal peggioramento della siccità e dell’inquinamento e dalle perdite lungo la rete, considerando anche che le infrastrutture sono vecchie e andrebbero rinnovate. Proprio per questo, il progetto di POTENZIAMENTO DELL'ACQUEDOTTO DEL RUZZO CON REALIZZAZIONE CONDOTTA LITORANEA ADDUTTRICE”, l’opera da 18 milioni di euro che il Ruzzo ha varato, sulla costa teramana, con la creazione di una nuova, modernissima condotta destinata al completo soddisfacimento delle esigenze della popolazione dei comuni rivieraschi di Giulianova, Tortoreto, Alba Adriatica e Martinsicuro, diventa strategica. I lavori prenderanno il via tra la fine di settembre e ottobre e, con questa nostra rubrica “Storia d’acqua”, certastampa li seguirà passo passo. In occasione della presentazione dell’Osservatorio della Community Valore Acqua per l’Italia del think tank The European House – Ambrosetti, Luca Mercalli, Presidente della Società Metereologica Italiana ha sottolineato che il rischio siccità sta diventando una priorità anche nel nostro paese: “Gli estremi climatici possono rapidamente minacciare la disponibilità di acqua anche in territori che normalmente ne sono ricchi: il bacino del Po dopo oltre due mesi senza precipitazioni è in secca. Fortunatamente abbiamo ancora da giocare la carta delle piogge primaverili, in grado di colmare il deficit idrico, ma un anticiclone come quello che si è installato da dicembre sull’Europa occidentale, qualora si insediasse nei mesi estivi con l’agricoltura in attività, porterebbe temperature oltre i 40°C e uno stress idrico imponente. Prepararsi fin d’ora a un futuro climatico inedito è indispensabile”. E prepararsi significa anche costruire una nuova, modernissima condotta, come quella del Ruzzo sulla costa Nord teramana.