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Questa nostra rubrica, nata per accompagnare la realizzazione del progetto di potenziamento dell'Acquedotto del Ruzzo, con la REALIZZAZIONE della nuova CONDOTTA LITORANEA ADDUTTRICE”, l’ intervento da 18 milioni di euro, destinato a cambiare completamente il sistema di rifornimento dei Comuni di Giulianova, Tortoreto, Alba Adriatica e Martinsicuro, del quale abbiamo ampiamente trattato, si è configurata, domenica dopo domenica, come una sorta di vademecum all’uso consapevole dell’acqua.

E’ stata per questo particolarmente gradita la lettera di un nostro lettore, Giovanni Di Giuseppe, di Alba Adriatica (uno dei Comuni interessati dal potenziamento) che ci ha scritto:

«Leggo sempre la vostra rubrica “Storia d’Acqua” e volevo ringraziare il Ruzzo per il progetto del potenziamento delle nostre cittadine, perché lavoro nel mondo del turismo e so quanto sia importante poter garantire un servizio costante anche in estate quando arrivano migliaia di turisti. Vi scrivo però per farvi una richiesta e porvi una domanda. La richiesta è quella di spiegare ai vostri lettori perché l’acqua sia così importante. La domanda invece è: quanta acqua bisogna bere per stare bene?»


Per rispondere al signor Giovanni, abbiamo fatto riferimento al Ministero della Salute e, visto l’interesse dell’argomento, lo faremo in due “puntate”. Oggi daremo seguito alla richiesta, domenica prossima risponderemo alla domanda. 



Perchè l’acqua è così importante?



La relazione tra acqua e vita, avvertita dall’uomo sin dai primordi della civiltà, si è sempre più sostanziata nei secoli attraverso l’approfondimento delle conoscenze sul ruolo dell’acqua nei sistemi biologici e nell’organismo umano. In funzione delle sue peculiari proprietà chimico-fisiche l’acqua è coinvolta in quasi tutte le funzioni del corpo umano; essa agisce nell’organismo come solvente di composti inorganici e organici, favorisce la dissociazione degli elettroliti, funziona da liquido termostatico con capacità termoregolatrici, consente lo svolgimento delle trasformazioni metaboliche, costituisce il reagente di innumerevoli trasformazioni del chimismo cellulare, come reazioni enzimatiche e ossidazione biologica. L’acqua è il principale costituente del corpo umano e rappresenta circa il 60% del peso corporeo nei maschi adulti, dal 50 al 55% nelle femmine (caratterizzate da una maggiore percentuale di grasso corporeo rispetto ai maschi), e fino al 75% in un neonato. Il contenuto di acqua corporea totale, il processo di idratazione intracellulare ed extracellulare e l’equilibrio tra ingresso e uscita di acqua nell’organismo sono sotto controllo omeostatico e si esercitano con meccanismi che regolano prevalentemente l’escrezione e, secondariamente, stimolano l’assunzione mediante la sensazione di sete. Meccanismi di feed-back che agiscono principalmente sul rene sono anche in grado, seppur limitatamente, di regolare la tonicità dei fluidi corporei intracellulari. L’European Food Safety Authority (EFSA) ha accertato un rapporto di causa ed effetto tra l’assunzione giornaliera d’acqua e il mantenimento delle normali funzioni fisiche e cognitive. Il riconoscimento considera che una perdita d’acqua corporea pari a circa l’1% è normalmente compensata entro 24 ore e che l’assenza di tale compensazione e l’ulteriore aumento della perdita d’acqua corporea compromettono le funzioni fisiche e cognitive. È inoltre cero che l’acqua riveste un ruolo particolarmente importante nella termoregolazione. L’aumento della temperatura corporea è conseguenza della riduzione della sudorazione e del flusso ematico cutaneo indotta dalla disidratazione. Il riconoscimento di EFSA è riferibile alle acque che rispondono alle prescrizioni normative previste per le acque minerali naturali e per le acque destinate al consumo umano ed è associato all’informazione per il consumatore che l’effetto indicato si ottiene con l’assunzione giornaliera di almeno 2,0 litri di acqua sotto qualunque forma.