In occasione dell’avvio del progetto di potenziamento dell'Acquedotto del Ruzzo, con la REALIZZAZIONE della nuova CONDOTTA LITORANEA ADDUTTRICE”, l’ intervento da 18 milioni di euro, destinato a cambiare completamente il sistema di rifornimento dei Comuni di Giulianova, Tortoreto, Alba Adriatica e Martinsicuro, Certastampa in collaborazione con la Ruzzo reti ha dato il via alla pubblicazione di una rubrica, “storia d’acqua” che mira anche a diffondere una cultura dell’uso razionale dell’importantissima risorsa.
Nella puntata di oggi, chiudiamo l’ approfondimento sul tema delle politiche europee.
La direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane ha lo scopo di proteggere l'ambiente dalle ripercussioni negative dello scarico delle acque reflue urbane e delle acque reflue originate dall'industria. La direttiva stabilisce i requisiti minimi e i calendari per la raccolta, il trattamento e lo scarico delle acque reflue urbane, introduce controlli sullo smaltimento dei fanghi di depurazione e richiede di eliminare gradualmente lo scarico dei fanghi in mare. Nell'ottobre 2022 la Commissione ha adottato la sua proposta di revisione della direttiva.
La direttiva sui nitrati intende proteggere le acque dall'inquinamento causato dai nitrati provenienti da fonti agricole. Un regolamento complementare impone agli Stati membri di inviare alla Commissione, con cadenza quadriennale, una relazione recante informazioni sui codici di buona pratica agricola, sulle zone vulnerabili ai nitrati designate e sul controllo delle acque, corredata di una sintesi dei programmi d'azione. L'obiettivo sia della direttiva che del regolamento consiste nel salvaguardare l'acqua potabile e prevenire i danni provocati dall'eutrofizzazione. Nell'ottobre 2021 la Commissione ha pubblicato la sua ultima relazione di attuazione, nella quale avverte che i nitrati provocano ancora un inquinamento nocivo nelle acque dell'UE e che l'eccessiva fertilizzazione rimane un problema in molte parti dell'Unione.
La direttiva sulle alluvioni è intesa a ridurre e gestire i rischi che tali fenomeni meteorologici rappresentano per la salute umana, l'ambiente, le infrastrutture e i beni. Impone agli Stati membri di effettuare una valutazione preliminare che individui i bacini idrografici e le relative aree costiere a rischio e, successivamente, di elaborare mappe del rischio di alluvione e piani di gestione focalizzati sulla prevenzione, la protezione e la preparazione. L'insieme di tali adempimenti deve essere eseguito in conformità della direttiva quadro sulle acque e dei piani di gestione dei bacini idrografici ivi stabiliti.