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CORALE
SETTIMANALE DI RICERCA SULLA POESIA ITALIANA CONTEPORANEA

Poeta: MIRELLA VERCELLI

da “Sete” di  Mirella Vercelli, in “Luce piena” (peQuod 2020)

Sete

Bevo la prima luce 

pura e colma 

come un assetato l’acqua 

di una fonte imprevista 

come un moribondo 

la medicina 

che non lo salverà, 

ma sarà buon viatico.

NOTA DI LETTURA

Mirella Vercelli arriva a questo suo esordio poetico direttamente dalla prosa, dove ha assunto, evidentemente, competenze sufficienti alla “costruzione” di una raccolta di versi con la piena consapevolezza di cosa sia un libro, anche fisicamente: ho sempre sostenuto che la grandezza della Poesia si potrebbe percepire pienamente solo se vi si giungesse dalla Prosa; e che i poeti che si dedicano unicamente alla scrittura in versi sono molto limitati “all’affaccio” della Poesia, nessuno escluso, grande o piccolo che sia l’autore.

Quindi ci troviamo per questo di fronte a un poeta maturo e ben radicato nella tradizione italiana novecentesca, quella più alta, che parte da Vincenzo Cardarelli (1884 – 1959), passando per Mario Luzi (1914 – 2005), e arrivando fino a Francesco Scarabicchi(1951 – 2021).

E ciò è lampante se si osserva, prima che le parole, la forma delle poesie della Vercelli, compatte, così sapientemente ripartite e distribuite sul foglio bianco: le poesie sono oggetti scultorei, e questo fatto il poeta dimostra di averlo sempre presente quando scrive i suoi versi.

E allora Mirella Vercelli riesce in questo appunto perché conosce la Prosa e sa bene che è altra forma dal verso – altro movimento del pensiero – perché non le confonde, come avviene invece da troppo tempo dentro l’Italia letteraria, dove si vedono offerti per Poesia mediocri raccontini in verticale, eccessivamente biografici, eccessivamente estesi e cronachistici, che riescono a offendere in un solo gesto, impacciato, disarticolato, Prosa e Poesia insieme.

Ma quella della Vercelli è, soprattutto, una poesia misurata sul metro della preghiera, che infila le parole come i grani di un rosario, che contano singolarmente e nell’insieme.

Non tempo smentite se affermo che questa “Luce piena” è il più convincente libro di poesia pubblicato in Italia negli ultimi due anni, e tra i più significativi degli ultimi venti.

MASSIMO RIDOLFI

ASCOLTA QUI I VERSI: