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CORALESETTIMANALE DI RICERCA SULLA POESIA ITALIANA CONTEPORANEA

Poeta: MARIA TERESA MURGIDA

da "Splendere" di Maria Teresa Murgida, in "Il filo quotidiano", (Compact Edizioni 2019)

SPLENDERE

Dovremmo imparare dalle margherite selvatiche.

Aspettare il sole e le api,

bagnarsi di pioggia.

Ascoltare un mezzogiorno di grilli,

sfiorare un papavero 

quasi impercettibilmente -

nella polvere dello scirocco.

Dormire sotto la neve 

- far assopire i battiti -

prepararsi al fulmine,

al caos del tuono 

- disincantarsi del buio -

e poi splendere

NOTA DI LETTURA

Nel dettato di Maria Teresa Murgida si colgono immediatamente, già dagli esordi, due qualità indispensabili al poeta: capacità di osservazione e di sintesi, fatto che testimonia una presenza viva e partecipe dell’autrice nell’ambiente che la circonda, dove tutto si anima.

Autrice attenta anche nella composizione, dove interpunzione e utilizzo dell’accapo sono impeccabili, pronti, che formano una partitura di particolare chiarità ritmica che sa contenere significato, che sta per parola o segno, significante, che sta per suono o resa fonica della parola o segno e che a questo riconduce ciclicamente e senza soluzione di continuità, e senso, che sta per sintesi sensibile, cioè percepibilità universale dell’intero testo.

Qualità che trovano conferma anche nell’ultimo lavoro licenziato dalla Murgida, “La vertigine dell’ombra”, Edizioni Ensemble 2021, dove coglie, con formidabile intuizione, che Nasce dagli occhi la parola, perché, come insegna Gianfranco Lauretano, le parole vanno guardate prima che lette, perché l’artista è unapersona che ha particolari capacità di visualizzazione e di descrizione, che sa rendere con il su fare, con il suo operare, nitidaogni immagine dell’immaginare.

MASSIMO RIDOLFI

ASCOLTA QUI I VERSI:https://youtu.be/zZH6JI4BPfY .