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ZadakCORALESETTIMANALE DI RICERCA SULLA POESIA ITALIANA CONTEPORANEA

Poeta: FABIO ZARAK MORONI

un inedito

VENEZIA 

Entravano in casa dei malati

indossando maschere allungate sulla bocca

per creare provviste d'aria

le riempivano di làudano, canfora e mirra

perché l'aria si purificasse prima di respirare

per questo sembrano inquietanti quelle maschere

dai nasi deformi come uccelli nazisti

perché indicano l'indirizzo infetto della storia

da cui tornano solo nomi 

di carne nudi

tutto viene dalla realtà

il sangue si vede dalle ferite

NOTA DI LETTURA

Il poeta è quell’essere umano che ha una particolare capacità, quella di riuscire a spostarsi nel tempo e nello spazio fuori dalla logica, osservando mondi altri, di memorie altre, per riportarli in luce, per renderli visibili a tutti, anche a chi non riesce a muovere i propri passi, fisici e metafisici, fuori dal tracciato di un pensiero che conduce unicamente a una azione logica.

Fabio Zarak Moroni, che alla mia ricerca offre una intera silloge inedita, che a breve sono certo arriverà a pubblicazione, sa che la Poesia deve racchiudere sempre un’opera di salvaguardia della memoria, soprattutto quella individuale che si fa collettiva nella denuncia, nella testimonianza, nella condivisione di un racconto che è storico, anche nella particŭla che può rappresentare il più singolo e anonimo individuo, processo indispensabile per la comprensione e traduzione di questo nostro quotidiano logico, sempre troppo prigioniero del pensiero, come pure dell’astrazione fine a se stessa, della speculazione apragmatica perché privata di movimento nello spazio e nel tempo fisico, che il poeta non può permettersi di scioperare; perché Fabio Zarak Moronisa che “il sangue si vede dalle ferite”.

MASSIMO RIDOLFI

ASCOLTA QUI I VERSI:https://youtube.com/shorts/8JGyKUYRa8c?feature=share.