CORALE: SETTIMANALE DI RICERCA SULLA POESIA ITALIANA CONTEPORANEA
Poeta: EVARISTO SEGHETTA ANDREOLI
da "Sirtaki" di Evaristo Seghetta Andreoli, in "In tono minore", (Passigli Poesia 2020)
SIRTAKI
Una sera, tanti anni fa,
mio padre, ormai malato, e io
ci mettemmo a ballare il sirtaki.
Nell’abbandono della musica, sapevamo
che quella sarebbe stata l’ultima sera,
l’ultima, per stare vicini. Poi, il nulla. Divisi,
per l’eternità.
Noi ballavamo. Ballavamo e piangevamo.
Le braccia intrecciate, la mano,
l’uno all’altro, sulla spalla.
Stasera, da una finestra illuminata,
a sorpresa risuona il sirtaki. Le braccia
allargate nel vuoto, a una luna perplessa,
ballo da solo.
NOTA DI LETTURA
Nel ringraziare di nuovo Evaristo Seghetta Andreoli per aver avuto allora la generosità di offrimi in anteprima per la mia ricerca questi suoi preziosi testi, prima della pubblicazione presso i tipi di “Passigli” nella silloge “In tono minore”–e mi piace pensare abbia fatto questo mio primo intervento da buon viatico di un libro che è stato poi premiatissimo e attenzionato dalla critica migliore di questo Nostro Stretto Paese delle Lettere; che queste poche righe, in un eccesso di fantasia, immagino stampate su un foglio più volte ripiegato e infilato nella tasca nascosta della giacca come utile salvacondotto –, corre subito l’obbligo di avvisare che la sua poesia è scritta con una penna precisissima, e che non avanza mai parole: come un bilancino usa questo poeta la punta della sua penna, che sa pesare con esattezza ogni singolo lemma che pone sulle sue sudate carte.
È grazie a questo suo proprio talento che nelle sue poesie emozionate, sempre sospese tra uomo e natura, Evaristo Seghetta Andreoli riesce a intonare la sua voce nella lucida universalità del verso.
MASSIMO RIDOLFI
ASCOLTA QUI I VERSI:https://youtu.be/SKBVeEWz058 .