CORALE: SETTIMANALE DI RICERCA SULLA POESIA ITALIANA CONTEPORANEA
Poeta: BRUNO DI GIUSEPPE BROCCOLINI
da "Brano IV, Sez. II" di Bruno Di Giuseppe Broccolini, in "A caso le cose", (GEDI 2018)
BRANO IV, Sez. II
Esecrato, esecrando mondo
trottola folle nel mare
siderale, tornita biglia
spaziale, vetusta vertenza
sull'incognito orrido
finale. Inquietanti, dubbiosi
limini parziali, vacillante
pannello co' segnali di
tremuli lucori, corsie a
lungo spalmate da disumani
dolori.
NOTA DI LETTURA
“I miei anni non sono molti, e tuttavia già sento che la bontà non è altro che un insieme di sillabe sonore;” LAUTRÉAMONT (Isidore Lucien Ducasse, 1846 – 1870)
Le poesie di Bruno Di Giuseppe Broccolini sono dei gioielli. E nei Suoi propri gioielli troviamo incastonate delle pietre preziosissime. E queste pietre possono essere fatti minimi, come pure parti universali della Storia, dell’uomo e dei suoi popoli, e delle sue domande insolute; e tutto è ben messo – incastonato appunto – dentro un insieme di sillabe sonore.
Quindi Broccolini è un finissimo gioielliere della parola: è questo il metallo prezioso che lavora, mentre la precisa sillabazione ne rappresenta la pietra preziosa, d’angolo magari, perché appunto può arrivare anche da scavi minori, intimi, biografici, riportati alla luce di una vicenda storica, collettiva, che accomuna.
Nei suoi testi insomma facciamo esperienza di una abilità compositiva così straordinaria – e lungamente allenata – da riuscire a inserire, dentro un dettato, una battuta metrica tradizionale e assolutamente perfetta, racconti e restare poeta, capacissimo.
Broccolini è, per questa sua particolarità di scrittore in versi, un raro secondo novecentista e un raro millenario, come lo era a suo modo Charles Baudelaire (1821 – 1867) nel Suo ‘800 e oltre: il grande flâneur parigino non ha fatto altro che riportarci come fiori dei racconti minimi ma universali; ma lo ha fatto da poeta però, vale a dire strutturando l’origine che era invece prosastica del suo pensiero nella forma dell’alessandrino o del sonetto – a modo Suo –, per restare pure lui poeta.
Sì, Baudelaire è il primo poeta che mi torna alla mente quando leggo i componimenti di Broccolini, che è arcaico perché moderno – proprio come l’inguaribile flâneur parigino –, che ha il dono di renderci dei racconti finemente incastonati nella trama metrica di una poesia tradizionale, perché con guasti in prosa.
MASSIMO RIDOLFI
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