CORALE: SETTIMANALE DI RICERCA SULLA POESIA ITALIANA CONTEMPORANEA
Poeta:MARCO G. MAGGI
da "Né padri né madri" di Marco G. Maggi, estratto Parte I, (Giuliano Ladolfi Editore 2020)
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Sopravvive il silenzio
che cala tra le nostre case senza più cuore
dove si è perso il richiamo delle voci
ma si stagliano solo rimasugli di ombre
sparute come un drappello di soldati
assediato in guarnigione.
Un silenzio mosso dalla distanza
che ci separa dall’incontro con gli altri
e ci trova con le anime a brandelli
incapaci di accettare
quest’umanità abbattutasi all’improvviso,
quasi un temporale fuori stagione,
ora si riunisce nelle piazze,
dove, sapendo ancora sognare,
tra un senegalese e un marocchino,
aprendo le nostre braccia
l’Africa ci accoglie, con il suo calore.
NOTA DI LETTURA
Il comporre versi di Marco G. Maggi tenta, inesausto, la carne viva della Poesia; e il poeta qui si pone in ascolto “da ponente”con le povere armi di cui dispone per testimoniare la quotidiana capitolazione del giorno: un foglio di carta, in qualche modo; una penna, in qualche modo.
E questo dire di luce che lascia posto ad altra lucescenza, da par suo, ricerca e tenta di decifrare nel Suo laboratorio, e lo fa attraverso l’osservazione del Firmamento, quadro che da sempre affascina il poeta, come delle cose terrene minime o epocali, e ne troviamo testimonianza nella silloge “Il quadrato delle radici”, Ensemble, 2018; e così prova pure nella sua ultimissima pubblicazione per i tipi di Ladolfi, “Né padri né madri”, nella forma poematica, dimostrando di saper stare, dentro i suoi versi, sempre con i piedi ben piantati a Terra – perché è da qui che guarda – grazie all’utilizzo di un proprio vocabolario naturale e mai forzato al dire; e sa cadere con le sue parole sulla Terra Maggi, così da evitare gli inutili dolori della carne, e rimanere, nella carne viva delle parole, in dialogo con l’uomo.
MASSIMO RIDOLFI
ASCOLTA QUI I VERSI:https://youtu.be/vC4r0sheVC8.