CORALE: SETTIMANALE DI RICERCA SULLA POESIA ITALIANA CONTEPORANEA
Poeta: FILIPPO PASSEO
da "Densità" di Filippo Passeo, in "Poesie d'amore e di dolore" (Samuele Editore 2019)
DENSITÀ
Il tuo silenzio
attorno alla mia solitudine.
Va bene così, meglio,
non dire una parola,
fermo l’attrito anche tra due parole.
Sapessi com’è bello nel silenzio
la mia terra turbolenta
in mezzo alle tue stelle.
NOTA DI LETTURA
La poesia richiede una attenzione praticata quotidianamente, e tentativi in ugual modo quotidiani di inverarla in un verso mai stanco, finché lo scrivere si faccia utile strumento a testimoniarla; e il prolifico Filippo Passeo questa Lezione l’ha fatta propria, e non si risparmia, e fa bene; ed è un bene perché la sua poesia è ricca di bianco intorno.
È una poesia tutta di memorie quella di Filippo Passeo, che si avvicina al suo lettore sussurrando: è la poesia della persona, che ritorna alla parola appartata, che è detta con calma e calore, che è romantica.
E hanno ognuna un volto queste poesie: ne immagini, leggendole, i ritratti sepolti nelle memorie del poeta, che tenta di riportare alla luce del vivere sfruttando del giorno il suo puntuale finire nella sera – ricordando l’assoluta grandezza di Salvatore Quasimodo (1901 – 1968), per forma il più grande poeta di ogni ‘900, insuperato, inarrivabile, di una Sicilia simile a quella del Passeo –; fisionomie che scintillano nell’attrito della penna sulla pagina bianca, che si fa verónica del volto solo umano.
Sì: quella di Filippo Passeo è la poesia della persona.
MASSIMO RIDOLFI
ASCOLTA QUI I VERSI: https://youtube.com/shorts/ne-ppcyHMYI?feature=share .