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CORALE
SETTIMANALE DI RICERCA SULLA POESIA ITALIANA CONTEPORANEA

Poeta:CARLO TOSETTI

da "La festa dell'Ascensione" di Carlo Tosetti, in "WUNDERKAMMER" (Pietre Vive 2016)

LA FESTA DELL’ASCENSIONE

Quando s’ingabbiavano

i grilli all’Ascensione,

gioivano i bambini

e frinivano gli insetti

rabbuiati e bellicosi.

Per taluni sedotti

dalla moda dei cinesi, 

a porco e stille d’acqua 

si allevava un gladiatore;

i più, predestinati a compagnia,

quel dì solo, dei mocciosi,

fatui si spengevano

d’inedia e d’afflizioni.

NOTA DI LETTURA

Arrivo con grave ritardo alla poesia di Carlo Tosetti, che realizza una meccanica perfetta nei suoi testi, da orologio svizzero, dove anche l’elemento più leggero è lasciato al giusto posto perché non venga schiacciato dall’inutile, dal superfluo, e dia così ingranaggio e moto a un verso teso, sonante, e che sempre sa cadere nell’accapo.

Testi quindi compatti di una poesia organica nella forma e nel linguaggio che si dà voce da pagina a pagina, da sezione a sezione, da libro a libro: questa poesia è gemmata di storie tutte preziose, di racconti miniati, recuperati: i libri di Carlo Tosetti sono scrigni che il poeta ci consegna già aperti.

Il poeta nella mail con cui generosamente mi offriva i suoi elaborati, del 30 dicembre 2019, mi scrive: “Per come scrivo mi è sempre molto difficoltoso respirare liberamente nell’ambiente della poesia.”

Questa del Tosetti è una affermazione, considerato il suo lavoro di scrittore, da prendere come seria e motivata critica all’ambiente letterario italiano attuale – cui ho voluto offrire questo piccolo spazio di ascolto appunto non ideologico, aperto a tutte le scritture di poesia e assolutamente libero, sempre nel limite di quelle che possono essere le mie conoscenze in materia di pratica letteraria–, dove l’aria – e qui ha ragione il poeta – è stagnante, esausta, chiusa in strette stanze, sempre quelle, unta di parole usurate fino a perdere di qualità nel significante, nel significato e nel senso; aria troppe volte respirata dalle stesse identiche voci, che si rimandano l’un l’altra un alito passato, scaduto, guastato.

La poesia di Carlo Tosetti quindi può salvarci da tutto questo perché rinnova l’aria e ci porta in luogo aperto, seguendo un itinerario che, partendo dalla tradizione, procede con passo certo fino a dove si dimentica e si trova una novità nuova

MASSIMO RIDOLFI

ASCOLTA QUI I VERSI: https://youtube.com/shorts/ULD7Tlt-874?feature=share .