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CORALE: SETTIMANALE DI RICERCA SULLA POESIA ITALIANA CONTEPORANEA

Poeta: MANUEL COHEN

da "Winterreise, Inverno, VIII, frammento" di Manuel Cohen, in 'Winterreise' (Edizioni CFR 2012)

 

*

c’è già qualche baricco della poesia

che tiene corsi di pratica del verso

abicì metrica rima prosodia

c’è, sì. qualche neoricco – non s’offenda

non è il caso – che insegna come fare

presto e bene a scrivere e pubblicare

e sono tanti poi, li vedi, li senti

a citazioni – a saccheggini – intenti

 

NOTA DI LETTURA

Non esiste poesia difficile, e quando fosse così, non sarebbe certamente poesia ma altro, e qualcos'altro di molto distante da questa peculiare dimensione dell'ascolto artistico: solo quando si mancasse di realtà si diventerebbe incomprensibili – vale a dire quando non si riconoscono ovvero non si sanno riconoscere i dati di realtà; voglio dire che mancherebbero allora gli elementi primari della conoscenza indispensabili alla Vita e, quindi, anche alla Poesia, ad esempio come saper riconoscere, nonostante tutto, la primavera.
Il poeta così offre il suo corpo verbale, cioè in grado della parola, a un tempo indeterminato ma che esiste, che è quello spazio dove accade la manifestazione della Poesia; che il poeta poi codifica nei segni grammaticali che conosce, che in letteratura sono le parole disponibili all'uomo, allo scrivente. 

Come fa Manuel Cohen, che quando scrive poggia stabilmente i suoi versi ai fatti; quei fatti che, prima di trovarli sulle carte di questo poeta, abbiamo avuto sicuramente modo di sperimentare personalmente, così da essere in grado di riconoscerci dentro questa sera occidentale.

MASSIMO RIDOLFI

 

ASCOLTA QUI I VERSI: https://youtube.com/shorts/AwCS59t3Dyc?si=EnSIkaIECMiOmarE.