CORALE: SETTIMANALE DI RICERCA SULLA POESIA ITALIANA CONTEPORANEA
Poeta: DANIELA RAIMONDI
da "Sera" di Daniela Raimondi, in "La stanza in cima alle scale" (Aragno 2018)
SERA
La sera mamma tornava dalla fabbrica,
le mani stanche e due baci distratti.
La luna imbiancava il cortile:
la bambola senza braccia
e i cuori malati,
le ore del giorno strizzate nel secchio.
La luce in cucina
illuminava a stento il silenzio dei muri
e la fronte accaldata,
quella macchia di febbre
che chiamavano infanzia.
Seduto in disparte mio padre fumava,
pensava ad un’altra.
NOTA DI LETTURA
La poesia italiana, è vero, gode di ottima salute, ma non quella dei grandi editori: la poesia non è materia da speleologi dell'ombelico, e ciò avviene dove si manca proprio di talento, dove i versi sono sforzati a dire qualcosa che non riusciranno mai al dire, per cercare la "rimetta" alla Caproni.
L'unico modo per sfuggire a tutto questo è quello di non credersi poeti mentre si scrivono poesie, e di non pensare: il pensiero è il luogo della filosofia e mai potrà essere quello della poesia, quindi dell'irrazionale.
La Poesia non ha nulla da spartire con il pensiero di chi scrive, se è Poesia; e di tutto questo è ora di farsene una ragione e smetterla di scrivere nemmeno più raccontini in verticale ma saggetti in verticale.
Non pensate quando scrivete versi, vi prego, per amore di Dio e di Poesia, ché si vede che pesante, mentre pigiate come robottini bene programmati sulla tastiera, che nemmeno più la penna sapete: si vede tutto!
E allora è giusto, credo, fermarsi a leggere la poesia di Daniela Raimondi, che ci offre un dettato di memoria e di racconto, appoggiato alla natura, morbido, fatto tutto di piccole allegrie e muti dolori, in un dirsi naturale, così naturale che ci accomuna, ci abbraccia dopo la fatica del vivere quotidiano, nell’ora che non si vuole più pensare.
MASSIMO RIDOLFI
ASCOLTA QUI I VERSI: https://youtube.com/shorts/txBK3QEYfek?feature=share .