CORALE: SETTIMANALE DI RICERCA SULLA POESIA ITALIANA CONTEPORANEA
Poeta: MARIANGELA MAIO
da "Sesto senso" di Mariangela Maio, in "Ionùda" (Dialoghi 2020)
SESTO SENSO
Profumo,
sottile e flebile
mi sconvolge il senno,
nuda la paura
di un tuo sonno.
Nell’abbraccio del mondo,
l’inconsueto
è nel profondo:
ahi taci, ahi sgomenta,
ahi terribile tempesta.
NOTA DI LETTURA
La poesia è partitura ritmica: se mancasse questo, qualsiasi composizione metrica non sarebbe poesia ma prosa e basta. Non è una questione di accapo ma di orecchio e di corpo. Si scrive nel dettato proprio della musica della parola, che si misura con l'orecchio e si verifica con il corpo. Ogni poeta, se è tale, ha il suo proprio ritmo compositivo con il quale far risuonare la parola, qualsiasi sia il conteggio sillabico. Tutto qui. Difficile come tutte le cose semplici.
Ecco allora Mariangela Maio che nei suoi testi incorpora il femminile, che denunciano il violato esistere delle donne in un mondo contemporaneo dove il maschio si è sostituito all’uomo, un maschio capace siffatto di negare financo se stesso. E tutto questo ci dice questa autrice dentro un dettato al riparo dalla facile metafora, che non si appoggia a collaudate strutture metriche della tradizione e che punta dritto al rischio del significato; poeta che non dà spazio al pensiero per fingersi altra da sé.
MASSIMO RIDOLFI
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