CORALE: SETTIMANALE DI RICERCA SULLA POESIA ITALIANA CONTEMPORANEA
Poeta: GABRIELLA PACI
da "Anemoni blu" di Gabriella Paci, in "Le parole dell'inquietudine" (LuoghInteriori 2019)
ANEMONI BLU
Ostinatamente tento ancora la scalata
al tuo cuore. Ho graffi e lividi di
cadute ripetute nei crepacci aperti.
Mi aggancio ai pioli della pazienza
e porto con me il dono di gesti
d’amore e di pace che tu mi hai negato.
Ho raccolto anemoni blu a valle:
so che resistono al silenzio e al gelo
delle parole con il loro colore che
si oppone testardo al grigiore
di mattini senza sole. Ne porto
un mazzo sempre con me.
Sono il segno dell’attesa che
fiorisce oltre il rifiuto del cielo,
sono sorrisi di petalo che aspettano
che il tuo cuore ne ascolti la voce.
NOTA DI LETTURA
La rima va sperata e mai cercata
Ché ha una sua naturale intelligenza
Vale a dire che sa da sé dove andare a stare.
Tutto ciò che i sensi umani non riescono a percepire, a capire, perché abbisogna di ulteriore traduzione, di una sovrapposizione linguistica, non è arte.
Quindi è sempre apprezzabile non mettersi in posa d’artista, essere innanzitutto uomini che tentano la propria espressività del mondo.
In una sua poesia Gabriella Paci paventa lo spavento di “vivere dentro / la rotondità deformata / della prigionia” al riparo dagli “spigoli della vita”, avvisa quindi della durezza della vita che, però, resta una occasione da non mancare: la vita è per il poeta un rischio che vale sempre la pena di correre.
E così questo poeta affronta la sua pagina bianca, riparandosi non dagli spigoli ma dalle false superfici.
MASSIMO RIDOLFI
ASCOLTA QUI I VERSI:https://youtube.com/shorts/UYeAxzNvhko?feature=share .