CORALE: SETTIMANALE DI RICERCA SULLA POESIA ITALIANA CONTEMPORANEA
Poeta: ILARIA PALOMBA
particŭla da "Microcosmi" di Ilaria Palomba (Ensemble 2021)
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Vengo dalle fosse
dell’entroterra pugliese, dai campi
di grano e luce, dagli uliveti immensi.
Il sole traspare pulviscolare
e non voglio abbandonare il castello,
non voglio tacere l’assenza dell’acqua,
donne che vanno al pozzo con due
barili vuoti e tornano tremolanti
nelle case ardenti.
Mute al lavacro, tutte insieme, ridenti.
Ho vissuto anche questo, ma avevo
tre anni, se parlavo non conoscevo
il gioco del sintagma ma avevo tutta
una trama di terra, dal muricciolo
al castello, curva di colli e caligine.
NOTA DI LETTURA
La Vita, inevitabilmente, scortica i poeti; e ne fa di questi esseri preda e pegno mai riconsegnato.
La Poesia ripara dal freddo, e ripara dal caldo, o ti ci butta dentro tutto questo freddo e questo caldo.
La Poesia conserva il soffio che gonfia il fiato del Poeta.
Il Poeta si racchiude in preghiera, una manciata di parole con le quali chiede un riparo possibile e terreno; con cui cerca, inesausto, un possibile camminamento terreno che porti da un uomo a un altro uomo, perché da soli “È così difficile solcare questa terra”.
Come la Poesia ha riparato, buttato e conservato a questo freddo e a questo caldo il battito di Ilaria Palomba, attutendo il suo schianto con la Vita, perché è uno schianto continuo il vivere di questi fiati che innegabilmente ci appartengono ma che sono allo stesso modo in prestito: la Vita è un prestito da rendere quando il Creditore lo richiede indietro scadendo d'un colpo ogni proroga: questo ci ricorda ogni verso di Ilaria Palomba, che è capace di rendere il ritmo pieno della Vita, che è un battito antico, più antico dell’uomo.
MASSIMO RIDOLFI
ASCOLTA QUI I VERSI:https://youtube.com/shorts/kadprX7V5cs?feature=share .