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2reds.pngCORALE: SETTIMANALE DI RICERCA SULLA POESIA ITALIANA CONTEMPORANEA

Poeta: TIZIANO FRATUS

da “Il seme di Dio” di Tiziano Fratus, in “Musica per le foreste - Poesia in forma di seme” (Mondadori 2015)

IL SEME DI DIO

Il seme cade nella terra,
si muove quando ancora
non è niente, genera la vita
che non c’è. Dio l’ha inventato
perché non è riuscito a farsi albero,
troppi impegni per radicarsi sottoforma
di pietra.
Il seme è Dio che
non sa restare immobile

NOTA DI LETTURA

C’è troppa teorizzazione che precede la scrittura della poesia contemporanea italiana, e ne è il suo maggior difetto: la poesia si nutre naturalmente dell’esperienza, e null’altro le è necessario che la vita vivente e vissuta.

È una pulsazione, quello che si cerca – naturalmente, senza pensarci – di riportare attraverso i versi di una poesia.

La saggistica, cioè la poesia programmatica, non è poesia.

Quello che non si capisce, non è poesia.

Quello che annoia, e tutte le chiacchiere che la precedono questa noia, non è poesia.

È certamente salva da tutto questo cataclisma dell’Io superespanso l’opera poetica di Tiziano Fratus, sicuramente la più originale che possa capitare di leggere in lingua, che dà chiaro senso al corpo della poesia, che personifica graficamente, quindi creaturale per contenitore e contenuto, capace di raggiungere il senso, capace di raggiungere un mondo – ogni poeta racchiude in sé non un proprio mondo ma un mondo, che non è solo il suo quindi – salvo in sé, per quello che rappresenta e vive.

Il suo dettato è una tessitura creaturale di un uomo pacificato – che vuol qui significare: persona che ha coscienza di sé nel mondo, della propria posizione in una terra costantemente battagliata: l'Io ricerca la pace solo quando sa la guerra, ed è irreale, quindi impossibile, il percorso inverso – che, partendo dagli Esempi di Madre Natura (per propria predilezione gli alberi), cerca di riavvolgere e riconquistare l'uomo al suo Habitat, a una esistenza ecologica, vale a dire più vicina alla sua natura; quindi le sue poesie vanno intese come oggettivi elementi naturali, cose del mondo dentro le quali rivedersi nel ritrovamento di una origine comune. 

Essere poeta significa avere una profondità del sentire. Dire cose apparentemente semplici eppure che riescono a interrogarci come nulla prima. Tiziano Fratus fa questo.

MASSIMO RIDOLFI

ASCOLTA QUI I VERSI: https://youtube.com/shorts/scLM1x6WkSo?feature=share .