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CORALESETTIMANALE DI RICERCA SULLA POESIA ITALIANA CONTEMPORANEA

Poeta: LUCA ARIANO

particŭla da Contratto a termine di Luca Ariano (Qudulibri 2018)

*

I cavalieri d'Annibale
presso il Ticino sconfissero
i fanti di Scipione in fuga sul Trebbia.
I cercatori d'oro – dai tempi di Plinio – 
setacciano il fiume e ora non rimane
che pescare metalli pesanti
mentre la Tavola Periodica sgorga dal rubinetto.
Teodosio non ci credeva poi molto in quel Dio,
preferiva Apollo e Marte,
ma il potere delle religioni vale più di mille eserciti.
L'Emilio ripassa la sua storia
e quando Claretta sul divano si struscia,
manda giù il suo boccone amaro e gli anni all'Università.
Il professor Piero non capì mai
l'azione di Via Rasella ma il figlio Franco
forse ci sperava davvero nella Rivoluzione.
Nell'antica provincia romana c'è odore
di raffineria, di petroliere nel porto
che tanti sghei hanno portato:
quei giovani sorrisi non diverranno mai padri.

NOTA DI LETTURA

In un suo scritto del 1927 Bertolt Brecht, chiamato a fare parte di una giuria per un concorso di poesia indetto quell'anno dalla prestigiosa rivista Literarische Welt di Berlino, dedicato a giovani esordienti, dice che l'unico criterio valido per smaltire quella mole di testi che gli furono consegnati, fu quello di valutare se fossero di una qualche utilità, ma utilità pratica, come se, invece di poesie scritte su fogli di carta, fossero arnesi utili quanto potrebbe esserlo un cacciavite per svitare – o avvitare se allentata – una vite. Credeva che fosse l'unico modo per dare un senso a tale compito mancando questi autori di esperienza del vivere, cosa che li portava a produrre testi senza alcun dato di realtà: “Questa gente potrebbe almeno aspettare di aver fatto il servizio militare!”Ammoniva Brecht.

Ma è pur vero quello che affermava Robert Frost, cioè che bisognasse iniziare a scrivere poesia non prima di averne letta almeno per cinquant'anni, ma ciò significherebbe iniziare a comporre dei propri versi non prima dei sessant'anni di età; però, a veder bene – aggiungeva sagace il poeta americano –, molti dei grandi poeti che si potrebbero studiare, hanno iniziato a scrivere versi prima dei vent'anni e non più tardi dei trenta: da qui la sua conclusione che la nostra preparazione sarà sempre insufficiente, quindi tanto meglio – inevitabile forse – iniziare a scrivere  da giovani.

Ecco, ben saldo a queste due posizioni, utilità e insufficienza, mi avvicino alla poesia di Luca Ariano, e trovo un poeta ben capace di sintetizzare passato contemporaneo e futuro, offrendoci così una miniatura esatta degli eventi che ci muovono attraverso la storia umana – mentre, giustamente, utile e sufficiente, la Natura prosegue i suoi affari senza la minima considerazione di noi –, testimonianza di questa affannosa insufficienza del farsi giorno per giorno, ma che renda almeno utile questo vivere la provincia dell’umano, che trova luogo in ognuno di noi, che solo il poeta è capace sufficientemente – e allora utilmente – di descriverci. 

MASSIMO RIDOLFI

ASCOLTA QUI I VERSI:https://youtube.com/shorts/uKs2HPGnUSU?si=iPVYWHbomJ7eRduH .