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CORALE: SETTIMANALE DI RICERCA SULLA POESIA ITALIANA CONTEMPORANEA

Poeta: ALESSANDRO BALDACCI

da “Vermicino, I” di Alessandro Baldacci, in “Il dio di Norimberga” (peQuod 2023)

VERMICINO

I.
 
Sasha non vede più niente,
soltanto lui che è restato
dentro lo schermo una sera
degli anni Ottanta, in diretta
 
fra le notizie degli ufo
e un dio che perde la testa,
a Vermicino, nel buco
delle baccanti ubriache.

NOTA DI LETTURA

«“A dirti la verità,” disse Ezra “non ho mai letto i russi.”»1
ERNEST HEMINGWAY (1899-1961)

 

Come affrontare criticamente un testo poetico?

Sicuramente dimentichi, soprattutto se il critico è anche poeta – e questo atteggiamento vale ed è mutuabile per ogni forma letteraria.

Presentarsi innanzi al testo nuovo: è un esercizio prima di tutto interiore quello del critico, di ripulitura dell’Io, fino a zittirlo. Così ci si predispone all’ascolto del testo.

Solo in questa condizione fisica – il testo poetico si assorbe prima di tutto con il corpo – e psicologica ci si può provare al trasporto critico, vale a dire a quella possibilità che ha l’uomo di dire dell’altro da sé.

Così, credo, si possa davvero rischiare di entrare nel vivo di un testo di poesia, che alberga sempre per lungo tempo nella più intima biografica del poeta prima che si faccia dicibile: arte è tutto quello che riesce a manifestarsi, formalmente, oltre se stessi.

È un esercizio sempre rischioso quello che si prova a fare il poeta, l’artista.

Ed è un rischio inevitabile.

Ecco, di getto è che scrivo – e di rapina, sull’urgenza del fatto che ha raccolto questo poeta, che scava, che ne trova l’osso, vale a dire il senso di tutto questo passo lento, storico, che noi tutti partecipiamo e rappresentiamo – questa breve nota per Alessandro Baldacci, affastellando più che pensieri immagini, perché è questo che ci propone il suo lavoro, vale a dire di guardare nelle vicende del passato un ritorno al futuro.

Ecco, con Baldacci acquisiamo la conoscenza del futuro, credo.

MASSIMO RIDOLFI

da Festa mobile, Evan Shipman ai Lilas, Mondadori, 2011, p. 38.

ASCOLTA QUI I VERSI: https://youtube.com/shorts/eyx3Zaz8lkA?si=HS2-m_PKEP9alSDd .