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CORALE: SETTIMANALE DI RICERCA SULLA POESIA ITALIANA CONTEMPORANEA

Poeta: ALESSANDRO MONTICELLI

da “La libellula” di Alessandro Monticelli, in “Le conseguenze” (Bertoni 2022) 

LA LIBELLULA
(ad Amelia Rosselli)

La tristezza all’orlo delle ginocchia non mi permette di andare avanti.
Così il vento della sera mi spinge verso la radura delle tue inclinazioni
e della giustizia più o meno divina di cui saremo vittime e carnefici.
Infinite schegge di corpi.
Milioni di bottoni penzolanti dalle asole di menti irrequiete.
Il giorno dopo poggio di nuovo il pennello sulla tela bianca
come coltello poggiato sulla carne nuda che provoca ferita
e che profuma d’estate l’eco lontana di una canzone
che mi accingo a cantarti ora che non ci sei più.
Ora che punto la penna al cielo di nuvole
e disegno i contorni di navi e alberi alati
e poco più in basso il profilo del tuo viso.

NOTA DI LETTURA

La poesia, se è Poesia, deve trasmetterci una esperienza: credo che giunti a questo punto, a questo passaggio provvisorio che è ogni scrivere, si possa affermare ciò. La Poesia sta nella riconoscibilità di un dato esperienziale fuori dal cucito stretto della logica.

La distinzione tra prosa e poesia si ricava esaminando ogni singolo verso che compone il testo. Il verso, di là dalla rima ma mai lontano dal ritmo, deve avere una sua autosufficienza: deve giustificarsi da solo; vale a dire che, isolato dal verso che lo precede e segue, deve avere una portanza sufficiente a trattenerlo nella tesa verticale che distingue, almeno graficamente, una poesia da una prosa.

Alessandro Monticelli ha un dettato spesso disteso, che non teme l’ipermetro, vale a dire il verso lungo che ha bisogno di andare ben oltre l’endecasillabo per compiersi, che fu il genio di Walt Whitman, l’autore che portò nella modernità la poesia, quindi quello più importante. I versi di Monticelli terminano esattamente dove devono terminare e ricominciano dove devono ricominciare. Questo poeta ha, evidente, un talento naturale della misura metrica, che gli è propria, che lo distingue. E come ogni poesia giunge inaspettata dal silenzio, Monticelli offre di questo donato silenzio la sua propria interpretazione, distraendosi da sé: poeta è colui che, distrattamente, viene colto da una eco, dalla riflessione di un suono che tramuta in parole.

MASSIMO RIDOLFI

ASCOLTA QUI I VERSI: https://youtube.com/shorts/m9XPNXTx9BU?si=49YLi0nuy363Arhi .