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CORALE: SETTIMANALE DI RICERCA SULLA POESIA ITALIANA CONTEMPORANEA

Poeta: SIMONE CATTANEO (1974-2009)

da "Made in Italy, 1" di Simone Cattaneo (1974-2009), in "PEACE & LOVE" (Il Ponte del Sale 2012)

MADE IN ITALY, 1

La madre di un mio compagno delle scuole medie
mi ha bloccato in una strada del vecchio quartiere
dicendomi che suo figlio era morto.
Non si è sbilanciata più di tanto e mi ha invitato al funerale.
Mi è parso buona educazione accettare.
Una settimana dopo mi ha fermato sotto casa e con aria decisa
mi ha confidato che calzo lo stesso numero di piede del suo povero figlio,
così mi ha regalato due paia di scarpe e un giubbotto giallo.
Qualche sera fa sono finito in un bar di Milano e
ho abbordato una ragazza sudamericana molto sensibile
al mio nuovo giubbotto canarino. Ho stretto gli occhi
e le ho sussurrato che per i particolari non bado mai a spese.

NOTA DI LETTURA

«Da questo eterno contaminato,
in uno spazio di macigni, di alberi
norvegesi, non grido di paura
alla natura che precipita
mentre cerco un tempo senza forma»
SALVATORE QUASIMODO (1901-1959)

L’artista l’unica cosa che non deve temere è quella di incontrare il precipizio della Vita. Incontrarsi lì, in bilico. E in bilico ricercare un equilibrio che gli sia possibile in questo stare ogni istante tra la Vita e la Morte che ci accomuna – questa temuta Sconosciuta.

Di cercare questo equilibrio è l’unica possibilità che ci è concessa: nessuna certezza invece c’è di trovarlo, questo equilibrio.

Ecco, forse ci è possibile arrivare alla scoperta solo mettendo in discussione ogni cosa fatta, fosse anche l’ultima, appena un giorno prima, un’ora, un minuto, quell’ultimo secondo racchiuso dentro quell’ultimo gesto; quell’ultimo manufatto che si credeva finito che davanti alla scoperta, però, succede, inevitabilmente, che rimpicciolisce e ha bisogno di ridiventare.

Simone Cattaneo (1974-2009) nel suo fare versi è giunto dritto al precipizio della Vita. È giunto nudo a quel precipizio. Per questo ci giunge scoperta alle intemperie la sua poesia. Aperta al giudizio ma ingiudicabile. Ingiudicabile perché nuda. Nuda perché legata senza artificio al fatto della Vita. Alla concretezza del vivere e del morirla questa vita, così simile a quella dell’uomo che sembra proprio quella nostra, che stiamo lì a guardare.

Questa poesia scopre un corpo. La vita è un corpo: solo questo ci è dato conoscere e indagare. La poesia è un corpo nudo, ci dice Cattaneo. E un corpo nudo si può solo guardare senza giudizio alcuno, macchina suprema del Creato.

I poeti sono creature davvero fortunate, perché qualsiasi cosa loro accada, come qualsiasi azione del vivere li colga, continuano nel vivere.

MASSIMO RIDOLFI

da Tollbridge, in Dare e avere, Tutte le poesie, Mondadori, 2017, p. 243.

ASCOLTA QUI I VERSI: https://youtube.com/shorts/CsfWS9yTZx0?si=DBPYBCzLtm2Q-fIS .