SETTIMANALE DI RICERCA SULLA POESIA ITALIANA CONTEMPORANEA
Poeta:ALESSIO MIGLIETTA
da “De Profundis, II” di Alessio Miglietta, in “Profumo di liquirizia” (Ensemble 2024)
DE PROFUNDIS, II
Nel tempio umano, tra cane e pensiero
Nella vacua metropoli di muscoli e arterie
Dove il rumore cresce come un uragano
Linee e forme si intrecciano con abilità
Muri d’ossa a asfalto di sangue
Tra geometrie perfette che mostrano ancora vita
Un’ode al caos ordinato, un ritmo costante
Pensieri elettrici, ponti che sfidano il cielo
Le strade scorrono in quei tessuti scuri
Dove l’arte e la vita si fondono in un sogno
Il freddo dell’esterno incontra il calore umano
Forse una mano poggia sulla tua dall’altra parte
Nella città di luci e ombre
Che continua a brillare
Dall’altra parte
NOTA DI LETTURA
“Nelle cavità della mia mente / Ho sentito una nebbia densa distendersi”(p.11): inizia così il racconto esistenziale di Alessio Miglietta, perché è inevitabile che in un’opera letteraria ci sia racchiusa l’esistenza del suo autore, uomo capace, però, dell’invenzione: è questo l’autore, un inventore; e in poesia è un inventore di forme dove conservare i suoni, la musica; la risonante musica; la risonanza della musica.
Quindi ancora di più, ma come sempre, mi avvicino con l’orecchio alla lettura di questo libro; che allora seguo con l’orecchio e ne verifico con il corpo la consistenza vibratoria de la risonanza di cui è capace ogni sillaba della parola, che per vivificare va letta con l’ausilio della voce, sempre.
L’immagine di noi è deforme, sembra volerci dire questo poeta,viventi di un corpo che cambia dentro la storia particolare che racconta ognuno di noi: che si adatti o, al contrario, resista, inevitabilmente, il corpo muta, deforma. Si fa altra cosa, perché: “Nella notte più profonda è ciò che sono diventato” (p.12).
MASSIMO RIDOLFI
ASCOLTA QUI I VERSI:https://youtube.com/shorts/QXzZFso9Goc .