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CORALE: SETTIMANALE DI RICERCA SULLA POESIA ITALIANA CONTEMPORANEA

Poeta: ANTONIO SACCO

da “Nakba” di Antonio Sacco, in “Manuale di scrittura haikai” (Nulla die 2024)

NAKBA

Sul sentiero che porta a quel che rimane di Beit Nabala, incontro una signora palestinese. Le chiedo cosa ci facesse lì. In lacrime mi risponde con un gesto: mostra le chiavi della sua vecchia casa appese al collo.

Medio Oriente –
i fichi d’india in fiore
fra le rovine

NOTA DI LETTURA

Antonio Sacco porta nel nostro Paese, nella nostra lingua, e in modo davvero convincente, le forme tradizionali della poesia giapponese, esaltandone modi e contenuti, facendo suoi i modi e i contenuti, muovendosi sapientemente e con mestiere all’interno della lingua italiana, senza forzature, perché con naturalezza si trova spazio all’interno della nostra tradizione letteraria.

Particolarmente riusciti sono i suoi haibun, una sorta di prosimetro giapponese, dove esalta le sue capacità di visualizzazione e descrizione sensibili all’esistere tra uomo e Natura, e tra Natura e uomo, ovvero quella particolare capacità che ha l’artista di osservare l’intorno totalizzante – soggetti presi e rielaborati dal suo sguardo sotto il preciso, e approfonditamente studiato, insegnamento dei maestri giapponesi.

MASSIMO RIDOLFI

ASCOLTA QUI I VERSI: https://youtube.com/shorts/AM6Z9IRoLUs .