
Grazie al supporto tecnico del Cope la Asl di Teramo, tra le prime in Italia, si è aggiudicata progetto a valere sulla linea Pnrr "missione 5" da ben 2.196.000 euro per l'acquisto di due camper-ambulatorio a servizio delle aree interne. I camper attrezzati serviranno aree come Castilenti, Arsita, Cortino, Fano Adriano, Pietracamela, Civitella del Tronto, Valle Castellana, Montefino e Castiglione Messer Raimondo e faranno riferimento ai distretti Asl di Montorio al Vomano e Bisenti. E' un progetto che si pone in maniera sinergica e complementare a quello delle Case di Comunità su cui la ASL sta lavorando e di cui avevamo scritto in anteprima prima della fine del 2022 (leggi sotto) L'importante finanziamento è stato presentato questa mattina dal direttore generale della Asl, Maurizio Di Giosia, e dall'amministratore unico del CoPe, Filippo Lucci.
Il progetto, realizzato da uffici della Asl e dal Consorzio Punto Europa che si occupa di assistenza per l’accesso ai programmi e alle attività dell’Unione europea, “si pone a completamento dell’imponente piano relativo alla Missione 6 del Pnrr, approntato dalla nostra Asl, che vede la realizzazione di due ospedali di comunità per 5,7 milioni, di otto case della comunità per 12,8 milioni e di tre centrali operative per 475mila euro. Accanto a queste strutture prevediamo anche la realizzazione di 10 “punti di erogazione”, collegati alle case di comunità in cui fornire prestazioni di base, dai prelievi ad alcune visite specialistiche”, spiega il direttore generale Maurizio Di Giosia, “Per ciò che riguarda la fascia montana, però, ci sono alcuni Comuni in cui è stato necessario pensare a un tipo di assistenza sanitaria diverso. I Comuni presenti nella Valle del Vomano, del Tordino e molti di quelli della Val Fino sono a bassa densità abitativa in un vasto territorio caratterizzato oltretutto da una viabilità tipica delle zone di montagna per cui tra un Comune e l’altro spesso si deve scendere a valle per poi risalire. Per questo la Asl ha progettato di acquisire due camper attrezzati ad ambulatorio e completi di strumentazione di base (ad esempio Ecg, ecografo, Pc), nonché il personale necessario (escluso personale medico) cioè Oss, infermiere, ostetrica, ed eventualmente autista. Le strutture Asl di riferimento saranno la casa della comunità di Montorio e quella di Bisenti. In tal modo l’attività cui alla Missione 5 si configura come completamento dell’attività cui alla Missione 6”.
“Questo progetto”, dichiara Filippo Lucci, amministratore unico del Consorzio Punto Europa, “è fra i primi in Italia per budget e la Asl di Teramo è fra le prime in graduatoria. Le risorse saranno immediatamente spendibili per cui la Asl sarà in grado di attivare il progetto, realizzato in stretta condivisione con gli amministratori dei territori delle aree interne, in tempi brevi”. Si tratta di attività che devono essere realizzate entro giugno 2025. La Asl conta, appena saranno a disposizione le somme, di procedere alla gara per dotarsi delle attrezzature in modo da dare il via al servizio che interesserà quasi 13.500 cittadini (13.475) suddivisi in 11 Comuni (Castilenti, Montefino, Arsita, Castiglione M.R., Civitella del Tronto, Cortino, Crognaleto, Fano Adriano, Pietracamela, Rocca Santa Maria, Valle Castellana).
ASCOLTA FILIPPO LUCCI
Sul territorio avremo infatti tre Centrali Operative Territoriali, anche dette COT, 2 Ospedali di Comunità che, però. ospedali non sono... ed 8 Case di Comunità, con un corollario di piccoli ambulatori per le aree interne e quelle più distanti dal capoluogo: sono queste le nuove strutture in capo alla Asl di Teramo e a servizio della Sanità territoriale e socio-assistenziale che verranno realizzate dal 2024 in poi (entro, comunque, il 2026), con l'obiettivo di snellire gli accessi "impropri" ai quattro presidi ospedalieri esistenti ed ottimizzare l'assistenza di prossimità agli utenti.
Si tratta di strutture che verranno create (e in tre casi realizzate ex novo), tra entroterra, Teramo città e costa teramana, tramite fondi Pnrr. Lo prevede il decreto ministeriale 77/2022 oggetto dì approfondimento in seno alla Commissione regionale Sanità e che l'assessorato regionale di Nicoletta Verì ha confermato nei giorni scorsi. Milioni di euro pioveranno, quindi, sull'azienda sanitaria teramana. Ma vediamo, nel dettaglio, dove sorgeranno queste tredici nuove quanto attese strutture sanitarie territoriali. Partiamo dai COT, le Centrali Operative Territoriali: verrà creata una a Teramo, nel lotto che ospita già la centrale operativa del 118 del Mazzini per intenderci; una a Roseto dove oggi c'è il Consultorio e una a Nereto, in un locale che sarà oggetto di ristrutturazione. Priorità del cronoprogramma, realizzate i COT entro la prima metà del 2024. Passiamo ora ai 2 Ospedali di Comunità: attenzione, non si tratta di strutture ospedaliere tradizionalmente intese ma strutture sanitarie di riferimento: uno sorgerà in contrada Casalena a Teramo, dove la Asl come noto dispone di ampi terreni e sarà una realizzazione ex novo (si prevedono 4 milioni di euro). Il secondo, sarà realizzato ad Atri in zona Ospedale (importo previsto 1,7 milioni di euro). Dove nasceranno, invece, le 8 Case di Comunità? Innanzitutto, dobbiamo fare una distinzione: si tratterà di 3 "hub", funzionanti h24 e 7 giorni su 7, e di 5 "spoke", operative h12. Le tre Case "hub" verranno realizzate a Teramo, in contrada Casalena, su un terreno di proprietà della Asl (3,2 milioni); a Roseto all'altezza della rotonda del Globo su un terreno donato alla Asl dal Comune (3,8 milioni di euro); a Nereto accanto all'attuale Distretto sanitario dove verrà eseguito un ampliamento strutturale su un terreno, anche questo donato dal Comune (oltre 2 milioni di euro). Le cinque Case di Comunità "spoke" sorgeranno invece a Montorio al Vomano, Isola del Gran Sasso, Martinsicuro, Bisenti e Silvi. Il piano prevede che vengano effettuati, ove possibile, degli adeguamenti delle strutture già esistenti e gestite dalla Asl con proprio personale e proprie strumentazioni. Il tutto in attesa della realizzazione dei cosiddetti "punti di erogazione", ossia piccoli ambulatori che serviranno a fornire prime risposte ed erogari servizi sanitari alla popolazione di Comuni distanti da centri principali. Pensiamo al presidio che verrà aperto, finalmente, a metà gennaio, a Castel Castagna così come quello che si intende aprire a Cellino Attanasio e Sant'Egidio e, quando si troveranno locali idonei, a Giulianova. Un ambulatorio di questo tipo è stato già reso operativo a Mosciano Sant'Angelo.