Presentati i risultati di “Naturalmente diversi”, progetto pilota di vacanze accessibili e inclusive, che ha coinvolto i comuni del Parco Gran Sasso – Monti della Laga, con percorsi di vacanza riabilitativa, a stretto contatto con la natura, proposti da agosto a settembre a gruppi di ragazzi diversamente abili, in particolare affetti da disturbi dello spettro autistico, presso la struttura “Terrazza Gran Sasso” in località Monte Fanum di Torricella Sicura
.
“Il progetto – spiegano le promotrici Nancy Fazzini e Ramona Sorricchio - si è occupato dell'osservazione e della promozione della socialità in soggetti autistici, riportando risultati molto positivi. Fortemente innovativa per contenuti e modalità di attuazione, questa iniziativa ha dato l’opportunità a 15 famiglie di vivere un'esperienza residenziale con attività strutturate in un contesto outdoor e in stretto contatto con la natura, sotto la supervisione di un’equipe multidisciplinare di esperti e caregiver”.
A presentare i risultati del progetto, finanziato nell’ambito del Piano sociale dall’assessore regionale alle Politiche Sociali, Pietro Quaresimale, sono intervenuti al Bim, insieme alle promotrici, il presidente del Consorzio, Marco di Nicola, la presidente della Fondazione Tercas, Tiziana Di Sante, Grazia Pezzopane musicoterapeuta del Conservatorio “Casella” dell’Aquila, la psicoterapeuta Antonella Fortuna e Alessandra Martelli di UniTE, Annamaria Porreca biostatistica e l’arteterapeuta Sara Palladini.
Le finalità progettuali prevedevano la valorizzazione della montagna teramana come destinazione di turismo accessibile per soggetti con bisogni educativi speciali, al fine di poter godere a pieno di spazi naturali e allo stesso tempo adeguati alle diverse esigenze. L’osservazione diretta delle dinamiche sociali dei ragazzi e dei loro familiari ha permesso di stimolare e promuovere nuove opportunità di socializzazione.
Particolarmente riuscita la proposta di molteplici attività strutturate come musicoterapia, arte terapia ed interventi educativi con i cavalli (ippoterapia), grazie alla stretta collaborazione di numerose figure professionali come educatori, psicologi, musicoterapeuti, ecc.
Un team di osservatori ha poi seguito i ragazzi in ogni singola attività e nelle interazioni sociali, dall’arrivo in struttura fino alla partenza, compresi momenti dei pasti, delle pause e dei parental training.
Lo studio conclusivo del progetto “Naturalmente Diversi”, che sarà a breve pubblicato su importanti riviste scientifiche, in particolare ha dimostrato che c’è stato un miglioramento di circa il 13% in media, in tutti i soggetti coinvolti, dell'attenzione congiunta e della capacita imitativa nelle singole attività dal primo al terzo giorno; i ragazzi, a stretto contatto tra di loro in un contesto di integrazione e collaborazione, hanno saputo riportare le capacità acquisite nel contesto di socializzazione. Inoltre, si evidenzia la necessità delle famiglie di avere maggiore sostegno e condivisione nella cura parentale; come ha rilevato una delle mamme partecipanti al trial: "quando c'è un figlio disabile non è solo lui ad esserlo ma è tutta la famiglia e noi spesso ci troviamo con una diagnosi senza aver idea di cosa fare”.
“Punto fondamentale dell’esperienza – ha concluso Nancy Fazzini - è stata proprio quella di ricreare un nuovo ecosistema delle relazioni tra terapeuti, assistenti, ragazzi, famiglie e natura. Senza giudizi, senza barriere in cui ognuno ha potuto davvero scoprire nuovi modi, nuovi mondi e nuovi modi di pensare. Un ringraziamento a tutti i partner progettuali: l’Assessorato regionale alle Politiche Sociali, la Cooperativa Filadelfia, Fondazione Tercas, Consorzio BIM di Teramo, UnivAQ-ConsAQ, UniTe, la Terrazza Gran Sasso e tutte le famiglie che ci hanno creduto”.