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Screenshot_2024-01-26_alle_12.02.28.png“Come farsi del male da soli”. Potrebbe essere questo il titolo sottinteso del “caso” scatenato dalla decisione del Parco Nazionale del Gran Sasso, che ha vietato l’illuminazione in rosa del paretone, prevista per due giorni e per sole 10 ore, per un servizio fotografico da realizzare per celebrare la tappa del Giro d’Italia, che arriverà ai Prati. Una decisione che scatena le proteste, a cominciare dal Gal: “Ringrazio chi ha negato l’autorizzazione, perché da tempo cercavo uno slogan per la nostra azione, adesso ce l’ho, è un hashtag efficacissimo #illuminareilgransasso - spiega Carlo Matone, presidente del Gal - ma noi non tollereremo più che un area protetta usi atteggjamenti intimidatori contro gli enti locali, non lo tollereremo più”. C’è stato anche chi, sui social, si è permesso di “criticare i nostri cervelli”, come un tale Fabio Vallarola che… (guarda il video)


Quello che si voleva fare, era illuminare il paretone con una luce di 3,6 lux… basti pensare che la luce solare è 12.000 lux, ma “Ci scontriamo con un Parco che sarebbe dovuto diventare ente gestore e invece è diventato solo un ente autorizzatorio, anche quando la loro autorizzazione non è richiesta dalla legge”