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Scoperte sull'Appennino centrale
le tracce di antichi ghiacciai risalenti al Quaternario e
scomparsi ormai da secoli. Queste testimonianze, individuate sui
Monti della Laga nelle località di Monte Pelone e la Valle del
Tordino in provincia di Teramo, aiuteranno a capire meglio
l'evoluzione dei ghiacciai moderni e in particolare il futuro
degli ultimi ghiacciai alpini. Lo indica lo studio pubblicato
sulla rivista Mediterranean Geoscience Reviews da un team di
ricercatori dell'Università degli Studi di Milano.
"Questa scoperta rappresenta un significativo avanzamento
nella nostra comprensione del glacialismo nell'Appennino
centrale, fornendo dati cruciali per la ricerca futura", afferma
Roberto Sergio Azzoni, docente di geologia applicata
dell'Università Statale di Milano e uno dei principali autori
della ricerca. "Le nostre osservazioni suggeriscono che
l'assetto geologico dei Monti della Laga ha reso estremamente
difficoltosa la conservazione delle tracce glaciali a causa
degli intensi processi erosivi. Tuttavia, alcune forme e alcuni
depositi sono stati individuate e descritti in specifiche aree
dove le condizioni topografiche e climatiche hanno favorito la
loro preservazione".
Infatti, sebbene sul Massiccio del Gran Sasso (il più alto
rilievo appenninico poco distante) siano state descritte
numerose tracce del glacialismo Quaternario, sui Monti della
Laga queste evidenze finora erano state scarsamente documentate.
"Questo nuovo studio - aggiunge Luca Forti dell'Università di
Milano - potrà stimolare ulteriori indagini per svelare i
segreti nascosti del paesaggio glaciale dei Monti della Laga e
dell'Appennino Centrale, con l'obiettivo di ampliare le
conoscenze sugli antichi ghiacciai mediterranei, al fine di
comprendere meglio il futuro dei nostri ghiacciai alpini".