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WhatsApp_Image_2024-06-12_at_08.22.16_1.jpegSETTIMANALE DI RICERCA SULLA TRADUZIONE DI POESIA

Poeta: JACK HIRSCHMAN (1933-2021), New York.

GUERRILLAS[a

In the mountain caves they sleep:

The Stubborn Men[b.

Without the quench[c of water,

without the warmth of woman or child.

​​   Bedpost of bayonet,

Pillow of steel. 

(1952)

PARTIGIANI[a

per Natura

Loro dormono nelle grotte di montagna: 

Gli Uomini Caparbi[b.

Senza il ristoro[c dell’acqua,

senza il calore di una donna o di un bambino.

Testiera di baionetta,

Cuscino di acciaio.

(1952)

NOTE DI TRADUZIONE

a. GUERRILLAS > GUERRIGLIERI > PARTIGIANI: ritengo sia assolutamente necessario per il traduttore conoscere la biografia del poeta che traduce anche perché ciò permette di apprendere i luoghi famigliari all’autore, natura e paesaggio che lo hanno visto nascere e muovere che, inevitabilmente, si ritrovano nei suoi testi; è importante anche per intendere il pensiero politico dell’autore, questo ugualmente rilevabile nell’opera, difatti Hirschman era un comunista statunitense e negli anni ’60, professore di inglese alla UCLApromosse le manifestazionicontro la guerra in Vietnam e, addirittura, per evitare l’arruolamento dei suoi studenti (tra i quali c’era pure Jim Morrison, 1943-1971), mise loro il massimo dei voti affinché così, per rendimento, potevano scampare dai campi di battaglia vietnamiti, azioni che gli costarono la cattedra per attività giudicate antiamericane, vale a dire contro lo Stato;
b. The Stubborn Men > Gli Uomini Cocciuti > Gli Uomini Testardi > Gli Uomini Ostinati > Gli Uomini Tenaci > Gli Uomini Caparbi: ritengo che quello del traduttore di poesia sia un lavoro più vicino a quello dell’archeologo che a quello del letterato perché, come fa l’archeologo appunto, bisogna riportare alla luce il reperto-poesia il più integro possibile, quindi anche la riproposizione dell’aspetto grafico originale rappresenta un momento fondamentale dell’operare, perciò il rispetto della sintassi originale è obbligatorio, come delle sue interpunzioni, anche l’apparente semplice trattino di separazione ha la sua funzione, segni che vanno tutti intesi come annotazioni contrappuntistiche, perché tutto del testo originale, nella sua integralità, deve essere interpretato come fondativo della poesia stessa;
c. quench > spegnere > estinguere > smorzare > ristorare > ristoro: qui riporto, come fatto in precedenza e come farò in seguito, alcuni passaggi possibili di traduzione della sezione in evidenza fino a giungere alla soluzione che ho ritenuto essere la più esatta, la più integrabile al senso complessivo dell’intero testo, in modo che, spero, sia chiaro che quando ci si avventura nel versare una poesia in altra lingua non bisogna mai fermarsi alla prima soluzione e come ci si deve staccare gradualmente dal significato della parola per riuscire a seguire l’immaginario del poeta – che poi è l’immaginazione la vera lingua, il linguaggio del poeta, cioè il suo modo di guardare e riportare le cose che vede –, vale a dire le immagini che questo evoca nel testo e queste riprodurre nella lingua di adozione, e ogni scelta, che è sempre personale, deve mirare a questo risultato; quindi, più che tradurre quello che dice il poeta, bisogna tradurre quello che mostra il poeta: solo questo, forse, è possibile fare, perché altre strade sono sicuramente fuorvianti, impraticabili perché allontanerebbero troppo dall’origine, dall’originale.

MASSIMO RIDOLFI

ASCOLTA QUI I VERSI IN VERSIONE ITALIANA:https://youtube.com/shorts/DHAFuSOfjWg