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IERIOGGIIl problema del giorno a Teramo? Piazza Garibaldi. Il problema di sempre a Teramo? La circolazione in Piazza Garibaldi. Insomma il traffico in Piazza Garibaldi. Oggi come ieri, come l’altro ieri. Piazza Garibaldi. Ipogeo o non ipogeo, fontana o non fontana, zampillo o non zampillo, Piazza Garibaldi è stata sempre al centro di ogni discussione. “Il Messaggero” del 7 febbraio 1959 scriveva che il problema del giorno era il fatto che a Piazza Garibaldi il transito e la sosta degli autobus intralciassero la circolazione. Eh, sì, perché, diceva il sommario: “Piazza Garibaldi è divenuta un centro di smistamento”, C’erano gimkane in Via del Castello e in Viale Crucioli. Un tempo i torpedoni dell’INT (Istituto Nazionale Trasporti) sfilavano e sostavano lungo Corso San Giorgio, ma da qualche tempo il passaggio e la sosta erano vietati lungo la principale arteria cittadina e da qualche tempo era stato consentito di utilizzare Piazza Garibaldi come un piazza privata, facendola diventare una piazza di smistamento. Inutili i lamenti e inutile le proteste. Impossibile ora imboccare via del Castello o via Crucioli. Una volta quando i torpedoni passavano o sostavano davanti al Caffè Fumo, il doppia fila, col doppio senso di marcia, il traffico si bloccava, ma ora capitava lo stesso a Piazza Garibaldi e nelle vie adiacenti. Il giornale avanzava proposta alternative, con qualche timidezza. I mezzi adibiti al servizio urbano avrebbero potuto fermarsi, se non addirittura sostare, ai lati iniziali di Piazza Garibaldi, o lungo Viale Bovio, ma anche in Piazza Martiri della Libertà c’era tanto spazio.

GarudaMa proprio sulla piazza, non all’imbocco del Corso, dove, soprattutto d’estate, i clienti del Grande Italia che gustavano consumazioni liquide non potevano essere costretti a ingurgitare le puzzolenti esalazioni dei tubi di scappamento dei pachidermi. Va bene, però proposte a parte, scriveva il giornale, il pensiero tornava alla costruzione di una stazione delle autolinee, da tempo auspicata, ma mai realizzata. Bene, costruirne una era diventato proprio inderogabile, visto l’elevatissimo numero di autobus in partenza da Piazza Garibaldi. Molti fattori la rendevano indispensabile, di estetica e di comodità dei viaggiatori. Era un antico problema, che andava risolto e sul quale il giornale prometteva di tornare ancora fino a quando non fosse stato risolto.
Davvero è sorprendente che nel corso degli decenni i problemi di cui a Teramo si è discusso sono stati sempre gli stessi, ma non solo per Teramo capoluogo, anche per la provincia. Accanto all’articolo su Piazza Garibaldi, in basso faceva capolino un altro piccolo trafiletto su un argomento non da poco: i Prati di Tivo. Urgeva uno spazzaneve, ma soprattutto era insopportabile che un posto così bello non venisse adeguatamente sfruttato per difetto di una buona organizzazione. E’ possibile che i temi in discussione a Teramo siano quelli dibattuti per decenni e decenni? Alcuni dai primi anni del Novecento e alcuni perfino dagli ultimi anni dell’Ottocento? Non ne siamo stanchi?