Cos'è che mi interessa davvero? Ecco: ciò che davvero mi preme sono i like. Che io abbia ragione o abbia torto, che sia nel giusto o nell'errore, che io sia leale o sleale, corretto o scorretto, ciò che davvero mi interessa è quel numeretto lì, quella prova inconfutabile del successo o dell'insuccesso sui social.
Posso parlare di cose personali o scrivere di argomenti che interessano l'universo mondo; posso trattare di questioni di alto profilo o abbandonarmi a narrazioni divertenti e sciocche; posso avventurarmi in giudizi, considerazioni, questioni sui più ruffiani argomenti; tutto quello che alla fine vado a vedere è quel benedetto, o a volte maledetto, riscontro numerico. Lavoro in realtà solo per quello. E mi scervello nel pensare a come comparire sui social, a come trasferire sulle piattaforme seguite da migliaia di profili, la parte migliore di me (se c'è, ma anche se non c'è). Mi industrio per far sì che quello che si vede e si legge nello spazio giusto di un post, passi come la verità assoluta; e mi impegno fino allo stremo per rendere credibile ciò cui nemmeno io talvolta credo davvero. Non di rado, mi arrabatto per cercare la foto più adatta al bisogno: al tavolo di lavoro, sommerso da fogli e con un portapenne straboccante; in un cantiere con elmetto e faccia coinvolta, anche laddove non si lavora; ad un convegno, che seguo come me lo consente il mio cellulare; ad una festa nella quale non può mancare il mio saluto; ad una commemorazione, con appropriata espressione contrita o di gaudio. Oh, strabellissimi e appaganti like, grazie a voi tutto è rovesciato: non devo più essere io a dare risposte ma i miei amici virtuali dovranno dare la loro a me, che inseguo affannato, quel "mi piace", unico obiettivo delle mie fatiche.*
AMLETO
*Dal diario di un politico in carriera