Qualche giorno fa passeggiando per la città, sono incappato in un personaggio davvero strano. Di primo acchito, non aveva nulla di particolare: vestito come tutti, senza speciali tratti, con un fare del tutto normale e perfino con una punta di simpatia. Mi avvicino però, perché qualcosa di lui mi pare comunque strana e infatti noto che ha.. l'anello al naso. La cosa mi incuriosisce, e con opportuna circospezione gli chiedo come mai tale accessorio. Ne è nata una lunga chiacchierata sulla città, durante la quale si è palesato fermo nelle sue convinzioni. Per esempio sul traffico, che a detta del mio interlocutore - mentre l‘anello dondolava un po’ - è agevole, fluido, scorrevole.."Qualche piccolo problema solo a piazza Garibaldi, con i lavori fermi per colpa della ditta".
Con lo stesso tono amichevole abbiamo poi fatto cenno alla raccolta dei rifiuti, verso la quale lui ha manifestato estremo compiacimento; ha affermato che la città è pulita e che il servizio è puntuale ed efficace; la Tari non è aumentata, ha aggiunto, e la tariffa puntuale arriverà! A questo punto non ho potuto fare a meno di fissare l'anello, senza aggiungere nulla..
Sfiorato poi l'argomento Cultura, rispetto al quale ha manifestato una convinzione adamantina - brillante come il suo accessorio - "La crescita culturale della città, favorisce un incremento della qualità della vita, individuale e sociale. La Cultura è il nostro Capitale". Caspita, ho pensato io, pare un comunicato stampa..
Mi è parso estremamente compiaciuto quindi - ritirando un po’ dal naso - del coinvolgimento al quale sono chiamati i cittadini con la cosiddetta Partecipazione, processo "scevro da condizionamenti precostituiti e da indirizzi già imboccati".
Parole di grande apprezzamento ha speso nei confronti del mondo dell'informazione - ne approfitto per dire ai miei lettori che l'anello al naso si chiama septum, diventato negli anni simbolo di libertà di espressione - ritenendolo assolutamente libero da suggestioni di tipo politico o economico.
Sulla questione del commercio e dell'economia - e mentre declamava le sue verità mi sono incantato di fronte alla dichiarazione dell'identità sparata da quell’anello - ha sostenuto che si stanno per mettere in campo azioni "virtuose per intercettare fondi grazie alle interlocuzioni della classe dirigente". Il commercio se langue, ha aggiunto, "è perché le vetrine sono brutte".
Gli ho detto, cambiando argomento, che la ricostruzione pubblica è inesistente: le scuole sono senza interventi da anni e perfino il palazzo di città sembra abbandonato.. "Bisogna guardare al futuro", ha gongolato - sfiorando l’anello con le dita.
Quando gli ho chiesto cosa pensasse dei nostri amministratori si è prodotto in un elogio dei partiti "dediti al bene della comunità"e dei politici, "Tutti assolutamente disinteressati al proprio tornaconto"; aggiungendo che siamo fortunatamente immersi - mentre l’anello dondolava gaio - nella "politica del fare".
Infine, abbiamo parlato della disabilità - e qui l’anello ha dato il meglio di sé, ve lo lascio immaginare - "I selfie dimostrano tutto!"
Che naso aveva, però…
AMLETO